L’insistenza del Pd sul “voto utile” a governare, senza un convincente programma di riformare che tanto per iniziare pongano fine al marasma del precariato e della disoccupazione, offende gli elettori di sinistra, quelli che credono nella giustizia sociale, nella solidarietà, nell’uguaglianza di fronte alla legge, nella cura per il territorio, in un tipo diverso di civiltà, che non sia fondato sulla prevalenza del più forte. Dal dopoguerra in Italia esiste circa un terzo di votanti che credono in questi princìpi di civiltà nell’economia e nelle relazioni sociali. Il Pd purtroppo per un anno ha sostenuto le controriforme di Mario Monti, che insistono ancora sull’indebolimento progressivo dei diritti e sulla penalizzazione dei più deboli. Questa è selezione naturale, è darwinismo sociale, non è politica. Per questo Anna Falcone, candidata per Rivoluzione civile, parla del futuro: bisogna guardare oltre le elezioni. Non siamo qui per un seggio in più, bensì per costruire nel futuro prossimo una maggioranza di sinistra, fondata su quei princìpi di civiltà tanto umiliati negli ultimi anni. La Destra l’abbiamo provata, per tanti anni. Ad un’alternativa seria molti vogliono credere.
Anna Falcone
L’articolo seguente, di Carlo Patrignani, è uscito sull’Huffington Post, a questo link: http://www.huffingtonpost.it/carlo-patrignani/possibile-una-maggioranza-a-sinistra_b_2621194.html
L’obiettivo di Rivoluzione Civile? Dimostrare che è possibile una maggioranza a sinistra partendo da una nuova alleanza del mondo del lavoro che saldi la frattura tra lavoro manuale e intellettuale.
E poi, subito dopo le elezioni, costruire una Sinistra del XXI° secolo, un orizzonte ideale e programmatico che unisca le esperienze dei movimenti civici e referendari, le nuove battaglie sul lavoro e i beni comuni con la tradizione del Socialismo riformista e libertario che manca nel Paese.
Anna Falcone, 42enne, candidata di Rc in Lombardia e Sicilia, non smentisce la sua tradizione socialista. “Le mie radici sono qui, ma oggi sento che bisogna andar oltre le nostre radici, che non vuol dire tagliarle, ma rinnovarle in un contesto profondamente mutato”. Di fronte allo spettacolo odierno, i vecchi dirigenti socialisti (Pertini, Lombardi, Mancini, De Martino, Nenni) avrebbero di che sobbalzare nelle loro tombe. “Sobbalzare solo? Si alzeranno loro morti viventi a redarguire i viventi morti”. Già, parole come laicità, socialismo, umanesimo, cultura sono letteralmente sparite nelle nebbie di una finanza onnipresente, che domina la Politica e detta alla Politica la sua agenda.
“Vogliamo ribaltare il paradigma culturale che è alla base dell’agenda Monti e del centro-sinistra rimettendo al centro il lavoro, le persone umane e i loro diritti piegati alla logica liberista della Troika: ripensare un modello di sviluppo diverso da quello blairista, fallito nei fatti! Un nuovo patto sociale per la democrazia: non è tollerabile quanto sta accadendo, ossia che da una parte si affami il popolo e dall’altra si pretenda che se ne stia in silenzio”.
La vicenda Montepaschi e titoli tossici è solo, “la punta di un iceberg fatto di intrecci e legami tra poteri più o meno occulti: finanza, massoneria, mafie che vanno ben al di là dell’Italia! E’ scandaloso che i riflettori dei media puntino su fatti di cronaca piuttosto che su questa vicenda che si tende a occultare per evidenti ragioni politiche”.
Insomma, tra le due agende, quella di Pier Luigi Bersani e quella di Mario Monti, non ci sono molte differenze. “Che tra Bersani e Monti ci sia un’alleanza de facto è chiarissimo: tra i due l’accordo post elettorale è già concluso! E il richiamo al voto utile è un’operazione gattopardesca, un imbroglio”.
Punto centrale di Rci civile è rimettere al centro il lavoro, le persone, i loro diritti infrangendo ‘la cortina’ inespugnabile dei parassitismi che soffoca la società. “Va tutelato chi vive del proprio lavoro per un fatto elementare di giustizia sociale: il lavoro è la vita delle persone, all’opposto di chi invece vive di privilegi o di rendite parassitarie, finanziarie o economiche che siano”.
Potrebbe bastare questo, ma la giovanissima candidata di Rc, Dottore di ricerca in ‘Scienze bioetico-giuridiche’, che sta attirando su di sé l’attenzione di tanti socialisti critici con il Psi per l’alleanza con Pd e Sel, ai quali ha fatto tornare voglia e slancio di far politica, ha un’ultima osservazione da fare: “quando si parla di certi valori universali, come libertà, uguaglianza, giustizia sociale e laicità, che sono propri di una tradizione socialista riformista e libertaria, non se ne deve dimenticare un altro importantissimo – conclude – la meritocrazia: questi valori vanno riattualizzati, ripensati e adattati al contesto nuovo che viviamo. Sì, è possibile un cambiamento a sinistra!”.