Da “Milan et Psg d’accord pour Pato!” di ieri pomeriggio a “L’imbroglio Pato” di stamattina. Il cambio di registro nei titoli del quotidiano francese L’Equipe regala l’esatta immagine della convulsa giornata di ieri. Mentre la Camera ieri salvava Cosentino e Porcellum, il calciomercato veniva scosso dalla bomba-Pato. Con il giocatore trattenuto da Berlusconi sulla scaletta del volo Milano-Parigi.
Quando scoppia la ‘bomba’, è necessario rimettere a posto i pezzi. Ma a volte la fretta è cattiva consigliera. Ci siamo cascati anche noi di Viva la Fifa, annunciando la cessione del ‘Papero’ nel pomeriggio su Twitter, così come hanno fatto molti siti più consociuti del nostro. Ma tant’è. Sembrava fatta. Circolava addirittura la voce che Pato avesse interrotto l’allenamento, salutato tutti e fosse andato a casa per fare i bagagli, destinazione Parigi, dove oggi avrebbe dovuto firmare un contratto di 3 anni da 6 milioni di euro a stagione. Il Milan avrebbe incassato 35 milioni, da reinvestire per comprare Carlitos Tevez dal Manchester City. Un incastro perfetto.
Eppure anche i piani ben studiati hanno una crepa. Al cuore. Di Pato, ma soprattutto di B.B. Che non la Brigitte, ma Barbara, infanta del presidente. Che se la fa con il Papero. E così, mentre a Parigi si sfregano le mani e l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani è a Manchester per comprare Tevez, Berlusconi tuona: “Fermi tutti!”. Alle 16.40 il sito del Milan pubblica un comunicato: Il Milan è casa mia. Non volevo interrompere la mia carriera in rossonero dopo aver vinto i miei primi due trofei con questa maglia. Voglio contribuire a scrivere la storia del Milan e ai successi futuri di questa Società con allegria e in perfetta armonia con tutto l’ambiente. Questa gioia mi darà la carica per affrontare le partite future con maggiore entusiasmo, voglia di vincere e fare gol. Oggi per me è un giorno speciale. Ringrazio il Presidente Berlusconi, la Società e tifosi che hanno sempre creduto in me”.
Non solo questione di cuore, ma anche di ricordi. Berlusconi nel 2009 dovette rinunciare a Kakà per esigenze di bilancio e nonostante lo scudetto vinto lo scorso anno, a Milanello quando sentono il suo nome più di un paio di occhi si bagnano per la nostalgia canaglia. E poi: Pato ha 22 anni, Tevez 27. Il brasiliano è fisicamente meno fragile, ma ha un futuro davanti. E quando è in forma può spaccare il mondo. Mica come il bolso Ronaldinho. All’epoca della sua cessione, Berlusconi dovette cedere alla volontà del tecnico Massimiliano Allegri, che lo aveva relegato ai margini della squadra. Stavolta no.
E ora? Su Tevez si getteranno proprio i francesi del Paris Saint-Germain e gli odiati cugini dell’Inter. Ma per Berlusconi, Parigi val bene un Tevez in nerazzurro.