Vox Populi

Creato il 03 aprile 2013 da Cultura Salentina

3 aprile 2013 di Vincenzo D'Aurelio

Arianna Greco – Quante volte, Barolo 1976, Barbera 2007 (30×40)

 
Drogati, puttane e troie,
collusi, mafiosi, padri puttanieri,
affaristi, ciarlatani, massoni,
moralisti, fanculisti e porci,
sfaticati e falsi,
inquisiti, condannati, impuniti,
ladri, mercenari, evasori,
camorristi, incoscienti, oligarchici,
ipocriti sanfedisti,
incivili, ignoranti, caproni,
sesso-dipendenti, sessisti, razzisti
parassiti, santi dell’orgia …
 

- “Toglietegli la penna!”, urlò a gran voce il Gran Censore ai suoi ministri.

- “Mi darete il fucile, spero!”, rispose Scribacchino.

-“Cucitegli la bocca e tagliategli le mani!”, replicò il Gran Censore ancora più arrabbiato.

E così fu fatto.

Ma uno che è incavolato nero nero  mica si ferma al primo ostacolo, cosa sarà mai avere la bocca cucita e le mani tagliate?

Scribacchino, difatti, non si arrese.

Rimasto monco e senza penna, dopo essersi ripreso dal supplizio patito, trovò un modo originalissimo per “farsi sentire”. Salì sul tetto di una casa in piazza e cominciò a pisciare sulla testa di tutti, compresi drogati, puttane e troie, collusi, mafiosi, padri puttanieri, affaristi, ciarlatani, massoni, moralisti, fanculisti e porci, sfaticati e falsi,  inquisiti, condannati, impuniti,  ladri, mercenari, evasori,  camorristi, incoscienti, oligarchici,  ipocriti sanfedisti,  incivili, ignoranti, caproni,  sesso-dipendenti, sessisti, razzisti parassiti, santi dell’orgia …

Il Gran Censore fece subito arrestare Scribacchino.

Scribacchino fu condannato a morte con sentenza immediata e finalmente tutti quei drogati, puttane e troie, collusi, mafiosi, padri puttanieri, affaristi, ciarlatani, massoni, moralisti, fanculisti e porci, sfaticati e falsi, inquisiti, condannati, impuniti, ladri, mercenari, evasori, camorristi, incoscienti, oligarchici, ipocriti sanfedisti, incivili, ignoranti, caproni, sesso-dipendenti, sessisti, razzisti, parassiti,  santi dell’orgia … si liberarono per sempre dal “problema Scribacchino”.

Fu così che gli abitanti capirono che impegnarsi politicamente era pericolosissimo e perciò, oltre a non pisciare più per paura di fare la fine di Scribacchino, decisero, se proprio avessero avuto voglia di salire in politica, di essere uno come tanti e cioè drogato, puttana o troia, colluso, mafioso, padre puttaniere, affarista, ciarlatano, massone, moralista, fanculista e porco, sfaticato, falso, inquisito, condannato, impunito, ladro, mercenario, evasore, camorrista, incosciente, oligarchico, sanfedista ipocrita, incivile, ignorante, caprone, sesso-dipendente, sessista, razzista, parassita, un santone dell’orgia …

Scribacchino, pochi lo capirono. Egli non era uno con la passione politica e tanto meno era un rivoluzionario. Lui era solo un uomo che parlava la lingua della piazza ma, suo malgrado, il Gran Censore non la comprendeva perchè mai l’aveva mai udita. Questi, difatti, era perennemente chiuso nel suo palazzo e non aveva mai avuto occasione di interloquire “nell’agorà” intento, com’era, ad amministrare la cosa pubblica … specialmente quelle cose pubbliche che mettessero in pericolo l’ordine  come, per l’appunto, avvenne nel “caso Scribacchino”.

Vox populi, vox Dei


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