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Vuelta 2013: seconda settimana nel segno di nibali

Creato il 09 settembre 2013 da Postpopuli @PostPopuli
 


di Ferdinando  Cocciolo

La Vuelta di Spagna ha un solo padrone, Vincenzo Nibali. Gioie e dolori per il ciclismo italiano: la prima vittoria italiana di Daniele Ratto, il secondo posto di Michele  Scarponi nella seconda tappa sui Pirenei, un grande Ivan Basso che però deve arrendersi alla sfortuna

 Una Vuelta di Spagna di gioie e dolori per i colori italiani. Una Vuelta veramente dura, spettacolare, anche imprevedibile che, probabilmente, per quanto riguarda “i grandi”, deve ancora “sviluppare il film migliore”.

Ma la corsa a tappe spagnola più importante, al termine della seconda settimana, ha al momento un solo padrone, Vincenzo Nibali, che così potrebbe bissare il successo del 2010. Nibali, alla prova dei fatti, il miglior corridore italiano, la “punta di diamante” ai prossimi Campionati del Mondo su strada di Firenze, che proprio dalla Vuelta attendono significative risposte anche in chiave azzurra, in vista del prossimo 29 settembre.

vuelta 2013 nibali VUELTA 2013: SECONDA SETTIMANA NEL SEGNO DI NIBALI

Vincenzo Nibali – it.eurosport.yahoo.com

Gioie e dolori, soprattutto quello rappresentato da Ivan Basso, un grande campione che non meritava di lasciare anzitempo la Vuelta, a cui è doveroso rimarcare uno spazio, tra i protagonisti. Ma partiamo dalla classifica generale, dopo la quindicesima tappa, la seconda del trittico pirenaico: in testa Nibali, seguito dal sorprendente Chris Horner a 50 secondi, terzo Alejandro Valverde a 1 minuto e 42 secondi, seguono Joaquin Rodriguez a 2 minuti e 57, l’ottimo Domenico Pozzovivo a 3 minuti e 43 e Roche a 3 minuti e 49. Una graduatoria che, come detto, vede il dominio di un Vincenzo Nibali che sinora ha sempre dimostrato sicurezza e serenità, di fronte ad avversari (soprattutto i due spagnoli Valverde e Rodriguez) che non hanno fatto nulla di concreto ed importante per metterlo in difficoltà. Eppure, Vincenzo non sembra avere ancora una condizione fisica ottimale (quella, tanto per intenderci, che in parecchi auspicano in vista dell’appuntamento iridato in terra toscana), fatto sta che corre in scioltezza  e quasi  “con il freno a mano tirato”.

A pensarci bene, l’unico avversario che per davvero lo ha messo in difficoltà è stato proprio Ivan Basso, nella tappa in salita che ha concluso la prima settimana, in cui Ivan, con delle poderose accelerazioni, ha attaccato, distanziando il leader dell’Astana e i due spagnoli della Movistar e della Katusha. Le due tappe pirenaiche potevano mettere in difficoltà  Nibali, invece Vincenzo è stato più forte del gelo e della pioggia (che ha invece costretto ad arrendersi Ivan Basso), e dell’ unico probabilmente motivato ad attaccarlo, il vecchio Horner.

La tappa da tregenda di sabato scorso ha visto finalmente il trionfo di un italiano, Daniele Ratto della Cannondale, autore di una vera e propria impresa (152 km di fuga), in una giornata che nessuno dei corridori potrà dimenticare, con i dolorosi ritiri di Ivan e Luis Leon Sanchez, temperatura di 4 gradi e nevischio. Vincenzo Nibali è stato il primo dei grandi, al secondo posto, staccando di pochi secondo il solito, indomabile Horner, e più indietro  Rodriguez, Samuel Sanchez , e un Valverde “sfinito”. Ebbene, questa è stata la tappa “emblematica” della supremazia tecnica e tattica dello “squalo dello stretto”. Peccato, però, che per i colori italiani, ci siano stati anche dolori… Ivan Basso attendeva con ansia la tre giorni pirenaica,consapevole di una condizione atletica abbastanza vicina al top  del 2010, e in trepida attesa anche i tifos , contenti di aver rivisto in  Ivan  forza, orgoglio e determinazione. Come detto, è stato,realmente, il corridore che più di tutti ha messo in difficoltà Nibali, tra l’Alto de Peñas Blancas e l’Alto de Hazallanas. Il settimo posto in classifica, prima dell’inaspettato ritiro (frutto più che altro della brutta cronosquadre della Cannondale) per ipotermia, non rappresentava altro che il preludio ad un posto, più che meritato, sul podio finale di Madrid. Invece, proprio nel giorno del successo del compagno Daniele Ratto, Ivan si è dovuto arrendere di nuovo alla sfortuna, dopo aver rinunciato già alla partecipazione al Giro d’ Italia. “Il giorno più brutto della mia carrriera”, una frase che la dice lunga sullo scoramento di un corridore, un uomo che è in netto credito con la fortuna. Ma i tifosi di Ivan Basso possono stare tranquilli,  il loro campione, che ha dimostrato alla Vuelta di essere ancora molto  competitivo in una grande gara a tappe, non vuole mollare, anzi rilancia. Paolo Bettini pensa ancora a lui per affidargli un ruolo di “regista  e  jolly” nella Nazionale italiana ai prossimi Mondiali ed Ivan punta decisamente ad un gran Giro di Lombardia.

Comunque, oltre a Vincenzo Nibali, ciclismo sugli scudi alla Vuelta  di Spagna, buone notizie che “mettono anche in difficoltà” il ct nella delicata scelta dei nove azzurri che ci rappresenteranno a Firenze. Nel secondo appuntamento pirenaico, un ottimo Michele Scarponi si è classificato secondo, alle spalle del francese Geniez, autore di un bel tentativo  sulle prime rampe del  Puerto del Canto. Michele non poteva terminare da assoluto comprimario la Vuelta (è praticamente fuori classifica) ed intende dare ulteriori segnali a Bettini. Ha ripreso sull’ultima salita i fuggitivi di giornata cogliendo così un secondo posto che fa morale. Ed i grandi della classifica in questa tappa ? Nicolas Roche è arrivato terzo, distanziando di 17 secondi Nibali e il gruppetto comprendente Valverde, Horner, Pozzovivo  e Rodriguez.

Un’ulteriore prova di forza e controllo della situazione da parte di un Vincenzo Nibali che, salvo clamorose sorprese, è destinato a vincere per la seconda volta la Vuelta. Peccato per Ivan Basso, avrebbe  meritato il  podio, ma ritornerà…

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