La meravigliosa Barcellona accoglie i partecipanti della Vuelta in una frazione che, per le scarne difficoltà altimetriche, sembra il perfetto preludio al primo giorno di meritato riposo in programma per domani. Tuttavia, in una corsa così combattuta, persino una salitella come il Montjuic (1100 metri all’8% di pendenza media) posta nel finale può scatenare la bagarre: ci prova Contador, poi il nostro Alessandro Ballan la cui gamba, però, non è quella dei tempi migliori; tocca quindi addirittura alla maglia rossa Rodríguez, che corre in casa, rompere gli indugi, con a ruota un ritrovato Philippe Gilbert. Il gruppo non ha le forze per organizzarsi, dunque il duo al comando si gioca la vittoria in uno sprint, ad onor del vero, senza storia: troppo veloce Gilbert per il pur coraggioso Purito.
Da lontano ci avevano provato quattro atleti, tre dei quali già protagonisti nei giorni scorsi: si tratta di Javier Chacón, Bertjan Lindeman e Mickaël Buffaz, ai quali si aggiunge Martijn Maaskant. Come da pronostico, le squadre dei velocisti non intendono lasciar spazio agli attaccanti e si preoccupano dunque di mantenere il gap sotto controllo, per riassorbirli ad una ventina di chilometri dal traguardo. Tutto sembra preannunciare uno sprint di gruppo, ma già prima dell’imbocco del Montjuic, quando la strada inizia a salire, i big scalpitano nelle prime posizioni, sino all’azione decisiva di Gilbert e Rodríguez. La maglia rossa non può far felice il suo pubblico, ma quantomeno incrementa di una decina di secondi il suo margine in classifica: per Gilbert, trentenne di Verviers, è invece la prima vittoria in una stagione che sembrava stregata, uno squillo importante in vista del Mondiale di Valkenburg. Al terzo posto, a sorpresa, il siciliano Paolo Tiralongo, fuoriuscito dal gruppo nel finale e dunque pienamente recuperato dopo la caduta nella prima tappa: quarto il polacco Marczynski, quinto Daniele Bennati, subito davanti a Valverde. Anche Nocentini, Capecchi, Cataldo e Ballan chiudono nel gruppetto principale, composto da una quarantina di atleti. Dunque, ancora una volta la corsa iberica si dimostra spettacolare come non mai: ogni strappo, ogni occasione è buona per vedere gli uomini di classifica all’assalto. In tutto questo, gli italiani non si difendono male, per quanto manchi clamorosamente Damiano Cunego, ancora una volta assente (57° a 41”) in una frazione che poteva essergli congeniale: in vista delle tappe di montagna, è importante aver ritrovato un Tiralongo a così alti livelli, mentre Capecchi e Nocentini confermano i loro piazzamenti a ridosso della top ten in classifica generale.
Detto del giorno di pausa, la Vuelta riprenderà martedì con 190 km tra Ponteareas e Sanxenxo, in Galizia: con l’eccezione di una salitella in partenza, il percorso si presenta piatto come una tavola da biliardo, ultimo momento di relax prima di entrare nel cuore di questa entusiasmante corsa.
foto tratta da cyclingnews.com
OA | Marco Regazzoni