Fughe, cadute, ventagli, attacchi, corridori che esultano convinti di aver vinto: non manca nulla nella quarta frazione della Vuelta, 160.6 km fino alla stazione sciistica di Valdezcaray, posta in cima ad una lunga ma pedalabile salita di prima categoria.
La tappa è caratterizzata da un quintetto al comando: il vicecampione olimpico a cronometro Tony Martin, il kazako Assan Bazayev, l’australiano Simon Clarke, gli spagnoli Luis Maté e Jesus Rosendo. Il vantaggio sale rapidamente, ma l’attenzione di tutti è attirata da un episodio che avviene ad una trentina di chilometri dall’arrivo quando, sfruttando il forte vento laterale, il team Sky si porta davanti per tirare a tutta: nel contempo, una caduta fa finire a terra molti corridori, tra cui il leader Valverde e il nostro Eros Capecchi, che restano staccati di oltre 1’15” dal plotone principale anche a causa dei successivi ventagli. Sull’ultima salita, Valverde e Capecchi sono chiamati a fare qualcosa di simile alla celebre impresa di Pantani ad Oropa (pur con le debite proporzioni), ma, quando Contador decide di accendere la miccia ai -9, termina ogni proposito di rimonta. In realtà, tra i big “superstiti” non c’è poi una grande battaglia, anche perché l’ascesa è realmente pedalabile, tuttavia un paio di accelerate bastano a tenere a debita distanza l’ormai esausto murciano e l’umbro. Tutto questo fa passare in secondo piano la lotta per la vittoria di tappa, che va a Simon Clarke (Orica-GreenEdge), canguro ventiseienne, bravissimo ad uscire dalla ruota di Tony Martin nei duecento metri finali. Terzo posto di giornata per Assan Bazayev; tanto per non farsi mancare nulla, il quarto classificato Marcos García taglia il traguardo esultante, convinto di essersi aggiudicato il successo. I big arrivano ad 1’04” (Cunego e Nocentini nel gruppo principale), Valverde e Capecchi a 1’59”. Joaquim Rodríguez conquista la maglia rossa con 1” su Froome, 5” su Contador, 9” sugli olandesi Mollema e Gesink, con l’ex leader a 36”.
L’inizio di questa Vuelta è stato a dir poco scoppiettante, e l’attacco odierno degli Sky lascerà pesanti strascichi (Valverde si è già distinto per un plateale gestaccio verso l’ammiraglia inglese, durante il tentativo di rimonta): le tante tappe di montagna che ci aspettano da qui alla conclusione favoriranno un grande spettacolo, nel quale anche il nostro sfortunatissimo Eros Capecchi tenterà il riscatto. Domani 168 km totalmente pianeggianti con partenza e arrivo a Logroño, capoluogo della Rioja: probabilmente, gli sprinter avranno la seconda occasione di mostrare il proprio valore.
foto tratta da cyclingnews.com
OA | Marco Regazzoni