Vuzix mostrerà al GDC 2016 iWear Video Headphones

Che la Game Developers Conference di quest'anno, ovvero la GDC 2016, si concentrasse molto sulla realtà virtuale era scontato. Dopo il sasso lanciato nello stagno da parte di Oculus, ora ogni azienda che si rispetti, e che tratta hardware, sta lavorando al proprio visore, più o meno innovativo e differente in confronto al Rift. Non poteva mancare la Vuzix, azienda creatrice di proto-occhiali con realtà aumentata e smart glasses. E' stato infatti annunciato che, nell'evento di presentazione delle nuove tecnologie dell'industria del videogioco, la Vuzix presenterà il suo visore VR, iWear Video Headphones. Secondo la compagnia, dopo la presentazione, sarà possibile provare il visore tanto in ambito video (probabilmente con un filmato a 360 gradi) quanto in termini di videogiochi: sarà infatti compatibile fin da subito con SteamVR tramite OSVR (Open-Source Virtual Reality), permettendo il testing di titoli come Half-Life 2, Team Fortress 2 e Live for Speed. Paul Travers, presidente e CEO di Vuzix, afferma:

GDC è la conferenza più importante per gli sviluppatori di videogiochi e noi stiamo cercando un contatto sia con tutti i nostri partner che con dei futuri nuovi. Siamo sicuri che, chiunque testerà il nostro iWear Video Headphones, capirà l'esperienza di intrattenimento unica che rende.

Il dispositivo iWear Video Headphones, infatti, supporterà ogni device e piattaforma con un output HDMI, come smartphone, console e PC. Con due display HD, che ai vostri occhi renderanno come uno schermo di 125" visto dalla distanza di 3 metri, permetterà la visione di video 2D, 3D e a 360 gradi, il tutto accompagnato da una batteria che garantirà una discreta autonomia al visore, anche se scollegato da una fonte di alimentazione. La battaglia si fa sempre più aspra: ad ogni innovazione, ecco che un nuovo competitor arriva, pronto a rimettere tutto in discussione. E' la sfida della realtà virtuale, e Vuzix spiazza tutti con un dispositivo leggermente meno immersivo ma, probabilmente, universale e portatile. Sarà davvero così?