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Sognare e non risvegliarsi più.
Per alcuni può essere un ottimo modo per evadere dalla realtà spesso avvertita come opprimente, ma così come ci si può sentire prigionieri dalla realtà, cosa fare se si è prigionieri dei sogni?
Il sogno come un altro aldilà dove non esiste un Caronte che ti traghetta, dove non esistono gironi, ma solo persone. Oppure quelle non sono persone, ma soltanto le loro essenze come se fossero invece dei fantasmi? E quello che dicono, lo fanno perché è una loro volontà o le loro parole sono in realtà miei pensieri che vengono dette da altre persone perché ho bisogno di ascoltarle?
Già dall'inizio questo film si presenta come qualcosa di filosofico, già parla di esistenzialismo, di sogno lucido, ma è talmente lontano dall'essere qualcosa di noioso che credo possa essere visto anche da persone che non hanno mai affrontato questi temi tenendo conto però dall'avere dalla loro la curiosità e la capacità di lasciarsi coinvolgere e soprattutto di non chiedersi mai cosa significa, ma accettare quello che si vede per quello che è.
Come ho già detto per Valzer con Bashir, l'animazione ti permette molte più possibilità di quanto un film in carne e ossa ti possa dare e in questo film vediamo molti stili d'animazione e il protagonista appare sotto diversi stili di disegno come se piano piano il sogno lo stesse modellando. Inoltre l'animazione non è mai ferma, ma è instabile, come se fosse viva e i disegni a volte sembrano galleggiare.
il protagonista in tre stili diversi
Diretto da Richard Linklater nel 2001, il film utilizza una tecnica chiamata rotoscopio ovvero prima è stato girato con attori veri e poi modificato da una squadra di artisti con il computer.
qui si riconoscono Julie Delpy e Ethan Hawke
Questa tecnica è stata inventata negli anni venti ed è utilizzata tra l'altro da Ralph Bakshi, regista di film come Il Signore degli Anelli e Fuga dal mondo dei sogni e realizzatore dei film d'animazione per adulti con Fritz il gatto (1972), primo cartone animato ad essere vietato ai minori.
Il regista ha utilizzato il rotoscopio anche per un film successivo, A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare. Girato nel 2006 è basato sul romanzo omonimo di Philip K.Dick.
Lo scrittore viene citato anche ne Waking Life.Il titolo si riferisce a una massima del filosofo George Santayana: "[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled" ("l'esser sani di mente non è che pazzia tesa al buon uso; la vita da svegli è un sogno sotto controllo").
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