"Non c'è Europa senza Turchia". Lo afferma l'ex presidente polacco, Lech Walesa, in un'intervista alla France presse nella quale sostiene che "la Turchia deve progressivamente raggiungere il livello di sviluppo dell'Europa ed entrare il giorno dopo" .
"Le frontiere e le divisioni hanno condotto a dei conflitti, principalmente religiosi", dice ancora il premio Nobel per la pace, cattolico fervente, il quale osserva però che la religione è stata strumentalizzata. Per Walesa "la religione deve tornare al suo posto e le persone capiranno che in realtà Dio è lo stesso in tutte le religioni, ma ci sono troppi insegnanti della fede".
I negoziati per l'adesione di Ankara all'Unione Europea si sono ufficialmente aperti nel 2005, ma sono attualmente fermi a causa di diversi problemi che vanno dalla questione irrisolta della divisione di Cipro, al rispetto dei diritti civili in Turchia, ma soprattutto a causa delle resistenze di alcuni Paesi membri, Germania e Francia in primo luogo, all'ingresso nell'Unione di un paese di 75 milioni di musulmani.
La Polonia, che sostiene invece l'adesione piena della Turchia, avrà la presidenza di turno dell'Ue nel secondo semestre 2011.