Rimbalzo strabiliante
Attendavamo un rimbalzino, è arrivato un rimbalzone, continua a salire Du Pont, ma bene anche Wal-Mart e Unitedhealth. In calo i petroliferi.
Insomma, mettiamola così, la volatilità non manca, dopotutto è quanto si diceva da tempo: andremo incontro ad un periodo molto volatile.
E dopo due sedute negative, non appena si cominciava a parlare di storno per Wall Street, ecco immediato un nuovo boom delle quotazione degli indici a stelle e strisce.
A cosa è dovuto questo boom?
Per il momento non è noto, vi potranno dire che il mercato ha risposto in maniera entusiastica alle parole di Draghi che ha parlato di una politica monetaria espansiva della Bce (perlomeno finché l’inflazione non tornerà verso il 2%), ma non è certo una dichiarazione nuova.
E men che mai si può mettere in relazione il boom di Borsa con il buon dato sulle vendite di nuove case negli Usa, visto che, ad esempio, KB Home, una delle più importanti aziende edili, oggi ha perso il 5,3% dopo aver annunciato dati trimestrali decisamente deludenti.
Per cercare di capire meglio occorre dare un’occhiata al mercato valutario e notare che il cambio Eur/Usd che alle 13:00 ora italiana (le 7:00 a New York) era intorno a quota 1,285 mentre alle 16:30, cioè un’ora dopo l’apertura delle contrattazioni a Wall Street era precipitato a 1,2775.
Siamo così arrivati su quei livelli dai quali per ben tre volte, nello scorso anno, le quotazioni hanno rimbalzato.
E’ bene sottolineare che per ben 10 delle ultime 11 settimane il cross più importante del mondo, ossia l’euro/dollaro ha fatto segnare un ribasso, siamo passati in poco più di due mesi da 1,36 a meno di 1,28 ed ora il momento è cruciale.
La velocità della discesa dell’euro assomiglia a quella registrata nel 2008 e nel 2010, a quale livello si fermerà?
Dow Jones (+0,90%) vola ancora E.I. Du Pont (+2,52%) sempre spinta da pressioni speculative, torna a salire Wal-Mart (+1,96%) di nuovo sopra la media degli ultimi dodici mesi, ed ad un soffio dal proprio record storico Unitedhealth (+1,87%)
I cali hanno riguardato quasi esclusivamente il comparto petrolifero: Chevron (-0,54%), General Electric (-0,35%) ed Exxon Mobil (-0,22%).
S&P500 (+0,78%) svettano ancora i biotecnologici, vola Biogen Idec (+4,23%) di nuovo in prossimità dei massimi assoluti, così come Gilead Sciences (+3,15%) ed Abbvie (+2,59%)
Pochi e di lieve entità i ribassi: Exelon (-0,62%), Medtronic (-0,48%) e Simon Property (-0,45%).
Nasdaq (+1,03%) vola Bed Bath & Beyond (+7,40%) dopo una trimestrale migliore delle attese e va a chiudere il gap apertosi lo scorso aprile, ma non sono da meno Vertex Pharma (+6,81%) che arriva nei pressi delle quotazioni fatte segnare nei “tre giorni di follia” e cioè l’uno, due e tre marzo del 2000, quotazioni inimmaginabili soltanto pochi giorni fa, ed Alexion Pharma (+6,32%) nuovamente lanciato verso i massimi toccati ad inizio anno.
Non c’è freno alle vendite, invece, per Mattel (-1,25%) che nell’anno in corso ha perso un terzo della propria capitalizzazione. Prese di profitto su Apple (-0,87%) ed infine scende di nuovo Charter Comm. (-0,77%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro