È triste quanto doveroso sottolineare l’immobilità del popolo italiano, nei giorni e nei mesi del naufragio collettivo.
Sta venendo tutto a galla, tutte le bugie, i falsi in bilancio, le vere facce di politici e banchieri, la coca e le puttane in cui si spendono i soldi pubblici… e se poi sono privati? Se Berlusconi si difende dicendo che sono questioni della sua vita privata? Io gli rispondo: fai quello che vuoi ma non il politico! Fare il politico è un compromesso. Un grande compromesso, che solo le grandi persone sono state degne di portare sulle spalle con reposnsabilitá, sacrificio ed onestà. In parole povere: se l’Italia sta male, il Primo Ministro deve soffrire, capire qual’è la sofferenza del suo Paese, sentire la necessitá di aiutarlo, piangere per gli italiani, fare di tutto per essere un gran rappresentante pubblico. Silvio Berlusconi è l’esatto contrario, un imprenditore che si pavoneggia di quello che fa. Non vi sentite presi per il culo, quando parla alla televisione?
I fatti seri di cronaca politica ed economica che stiamo vivendo sono diventati come l’oroscopo nei giornali, chi li legge, chi no, chi un po’ si fa influenzare, chi ne parla ma poi, tutto sommato… a nessuno gliene frega niente, perchè la vita continua, no? Perchè si deve andare a lavorare, fare le faccende di casa e pensare ai figli… Giusto, da rispettare… ma sapete che ci sono periodi storici in cui, se volete che le cose cambino, bisogna scendere in campo, unire le forze, le consapevolezze e le volontà e, semplicemente, agire in prima persona? Non dovete lamentarvi se poi le cose vanno male ma riconoscere, piuttosto, che non siete poi così importanti, voi stessi e le vostre vite, se non vi considerate solo una piccola parte, assieme a tutti gli altri, di un pianeta che gira e rigira nell’universo… che valore ha la vostra vita? Più della mia o della sua? La vita continua e ognuno a pensare per sè? Chissà la vostra vita continui, la nostra ma non quella di chi, tre quarti del mondo, soffre la fame e la sete per colpa di questo modo di fare le cose. È ora di cambiare ed alcuni hanno cominciato.
Due tipi di persone non mi piacciono: le false e le pacciane. Le prime perchè sono dei rifiuti tossici, i secondi perchè degli inutili. Per anni si sono moltiplicati i falsi e quelli a cui tutto va bene, i pacciani appunto, perchè non si pongono il problema di cosa significhi essere coscienti delle cose… e compromettersi a migliorare i problemi collettivi.
Se ci sono state delle ribellioni di piazza… sono state troppo poche. Se ci sono stati degli scioperi… sono stati troppo pochi. Se c’è stata l’intenzione di cambiare le cose… non è bastata. E non basta. La volontà di dare un calcio alla ruota che ci fa girare ed ci opprime tutti, quotidianamente, chi più e chi meno, è sufficiente solo per darci forza di trasformare le parole, i pensieri e le buone intenzioni, in azioni e fatti tanto concreti, quanto reale è la situazione di sfacelo di questo mondo.Essere persone libere e cittadini rispettati non è solo il diritto perso della società contemporanea, è diventato il baluardo, la bandiera, lo slogan del politico ipocrita che grida e promette per farsi votare. Davvero votate al politico che dice che vi rispetterà, che rispetterá i vostri diritti e vi fará vivere in libertá? Davvero avete votato, a suo tempo, Berlusconi perchè il partito si chiamava “popolo delle libertà”? Se sì, non preoccupatevi, siete in buona compagnia, farsi fregare dalla politica è sempre stata la debolezza degli onesti.
Arrivare al punto di dover promettere la libertà, il rispetto e l’onestà, oltre ad essere una grande presa in giro è il segnale che non ci sarà libertà, rispetto nè onestà.
Vivo fuori dall’Italia e mi domando perchè nessuno sia andato a cacciare Berlusconi. Nessun giovane politico italiano ha le palle per fare qualcosa? Non c`è nessun uomo di valore? Nessun vero politico in Italia, che non prenda lo stipendio e giustifichi la sua inettitudine ed inerzia con qualche scusa infantile?
Tutti gli altri si accontentano delle “manifestazioni in piazza, fatte per conto della borghesia, che crea falsi miti di progresso?”, come cantava il vecchio Battiato?
Gli “indignados” sono stati etichettati dalla stampa internazionale come un movimento di giovani, quasi in stile punkabbestia, che si scagliano contro il sistema. Sbagliato. Primo, la gente indignata di Spagna comprende tutte le età, dal nonno, alla coppia di mezza età, al giovane.
Secondo, un indignato è tale perchè è una persona sveglia che sa che QUESTO sistema è marcio, falso, ipocrita e ha cominciato a proporre soluzioni, ALTRE azioni rispetto ai falsi progetti e promesse dei rappresentati del mondo politico, delle banche e degli organi di controllo sovrannazionali.
Non è una questione politica, non è destra, sinistra, centro,… no, no, è semplicemente una questione vitale, LA questione da affrontare oggi per il bene di tutti noi e dei nostri figli. Chi non ascolta, non partecipa, non fa la sua piccola azione indignata quotidiana, oggigiorno, è uno zombie che si autodistrugge od autocompiace.
Liberi di fare quello che volete, nel frattempo a Wall Street, fuori dalle porte del centro della finanza mondiale, del cuore dell’ipocrisia della società economica contemporanea, altri cittadini si sono svegliati. La stampa internazionale, quella comandata dai governi, li etichetta di nuovo come gli indignados americani, neanche cambia il nome, li appella “indignados”, come la nostra ANSA, che mette la notiza in coda ai problemi di salute di Vasco Rossi ed ai soliti, sempre i soliti articoli su camorra e pentiti, Berlusconi e puttane.
Avanti così popolo italiano, non v’indignate, tutto va a gonfie vele e domani mattina si torna in fabbrica.
Matteo Vitiello