Wall Street limita i danni

Da Pukos

Dopo un inizio da paura

Intel, McDonald’s e Cisco i migliori, in calo i petroliferi e Ge. Sul Nasdaq scende Apple (multa in vista dall’Europa?) e crolla Vimpel.

Alla fine è rimasto il segno meno per i listini statunitensi, ma i ribassi sono stati limitati. Rispetto alla partenza choc, Wall Street può davvero tirare un sospiro di sollievo.

Nei primissimi minuti di contrattazione, infatti, il Dow Jones navigava ben al di sotto di quota 17.000 punti e molti operatori avevano pensato al peggio, invece la paura di un fortissimo storno è durata poco.

Ovviamente è la situazione ad Hong Kong che preoccupa i mercati, le ondate di protesta si sono inasprite e le autorità cinesi hanno deciso al momento la linea “morbida”, qualora, però, la situazione dovesse improvvisamente degenerare le conseguenze non sarebbero facilmente prevedibili.

Al momento si scommette su una soluzione non traumatica della crisi che è venuta a crearsi nell’ex possedimento britannico, ovviamente rimane un punto “caldo” che va monitorato attentamente.

Non si può nemmeno sottovalutare l’impatto che potranno avere le elezioni brasiliane, il mercato “teme” una riconferma per la disastrosa Dilma Rousseff.

Due i dati macro resi noti oggi a Wall Street, positivo il primo, il Dipartimento del Commercio ha infatti annunciato che le spese per consumi sono aumentate dello 0,5% quindi sopra le attese (+0,4%).

Negativo il secondo, dato che le vendite delle case in corso (-1%) hanno avuto un ribasso superiore al consenso (-0,2%).

Sul fronte valutario da sottolineare come nella mattinata erano stati stabiliti nuovi massimi relativi per la valuta americana arrivata a quotare 1,2663 contro euro, ora il cross è leggermente salito pur restando sotto quota 1,27.

Dow Jones (-0,25%) rimane su valori storicamente molto elevati Intel (+1,87%), sono i massimi dei primi giorni del 2002, ovviamente nulla a che vedere con i massimi assoluti registrati nel 2000 in piena bolla speculativa. Sale di nuovo, e con forti volumi, McDonald’s (+1,61%) anche se la chiusura è risultata un po’ distante dai massimi di giornata. Decisamente più contenuto, invece, il rialzo di Cisco Systems (+0,48%).

Male i petroliferi sul fondo Exxon (-1,05%) ormai in trend ribassista da un paio di mesi, ennesimo ribasso anche per General Electric (-0,82%), quindi Chevron (-0,76%) la cui unica nota positiva è l’aver terminato le contrattazioni molto distante dai minimi di seduta.

S&P500 (-0,33%) guadagnano oltre un punto percentuale Fedex (+1,50%), Exelon (+1,22%) e Bristol-Myers Squibb (+1,19%).

Settori diversi sul fondo della classifica, General Motors (-2,86%), Freeport McMoran (-1,43%) ed Oracle (-1,31%).

Nasdaq (-0,14%) ennesimo massimo storico per Intuit (+2,01%), prosegue poi il momento d’oro di Micron Technology (+1,98%) e torna nuovamente in area 60 dollari Cerner Corp (+1,77%).

Nuovo minimo dell’anno per Vimpel (-7,26%), torna a scendere pesantemente dopo il rimbalzo della vigilia Discovery Comm (-3,31%) così come Wynn Resorts (-2,99%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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