Wall Street teme la Grecia. Un titolo che campeggia un po’ su tutti i giornali del mondo, e non solo quelli di carattere economico. Ma che titolo è? La Grecia è un microbo rispetto a Wall Street, come può farle paura?
Vi do soltanto un dato, la sola Wal-Mart, la catena di supermercati statunitense, fattura in un anno IL DOPPIO del Pil dell’intera Grecia.
Questi sono i numeri: la Grecia in un anno, “fattura” in totale, cioè settore privato più settore pubblico 242,2 miliardi di dollari, Wal-Mart 485 miliardi di dollari!!!
Ed allora come può un colosso gigantesco come Wall Street avere paura di un microbo?
La risposta è banale: perché la Grecia non è un semplicemente un microbo, ma un batterio.
Ciò che fa paura è quindi … il contagio.
Spesso si esemplifica la situazione con una similitudine di indubbio effetto, si dice che l’uscita della Grecia dall’euro innescherebbe una reazione a catena così come la caduta di una tessera di un domino fa crollare tutte quelle successive.
Ed in effetti l’immagine evocata è indubbiamente “forte” e soprattutto “angosciante”, ma a mio avviso non corrisponde alla verità, non intendo con questo dire che l’uscita della Grecia non avrebbe ripercussioni sulla stabilità dell’euro, ma l’immagine delle tessere che cadono ricorda una “distruzione” mentre la fine dell’euro sarebbe al contrario una rinascita per l’Europa.
E rifiorirebbero soprattutto i Paesi, cosiddetti periferici, che al momento non solo stanno soffocando, ma si vedono costretti a passare sotto il giogo della Troika, quindi ai patimenti si aggiunge l’umiliazione.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro