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Wall Street: un mare in burrasca

Da Pukos
Wall Street: un mare in burrasca

Vendite, sempre vendite

J&J, Du Pont e Ge i migliori. In calo JPM, Wal-Mart e Merck. Male i bancari, meglio i petroliferi. Sul Nasdaq risale la cinese Baidu.

Tutto il mondo guarda Wall Street, la Borsa americana naviga in acque tempestose, gli indici statunitensi vorrebbero tanto salire, ma non si sa cosa dire agli investitori per convincerli a comprare.

Ed allora cominciano a circolare voci incontrollate. Ricorderete tutti il QE, si trattava di acquisti che la Fed operava mensilmente per 85 miliardi, poi abbiamo conosciuto il termine “tapering” ossia la progressiva riduzione degli stimoli monetari iniettati nel sistema.

Si aveva una grande paura quando è cominciato questo “tapering”, si trattava di ridurre di 10/15 miliardi al mese gli acquisti di Bond e Treasury, ma è andato tutto bene, il mercato non ha fatto una piega, come se nulla fosse.

Proprio adesso che siamo arrivati alla fine, però, ecco che … succede il finimondo. C’entra il tapering o non c’entra il tapering fatto sta che dal venerdì delle tre streghe (il 19 settembre) il mercato dell’equity ha cominciato a stornare violentemente ed allora ecco che ci si comincia a domandare se non è bene ricominciare con un nuovo QE.

Forse basta solo evocarlo, è sufficiente sapere che, se fosse necessario … c’è ancora, lo si può riesumare. Spesso in finanza funziona così.

Nel breve periodo, infatti, se vien fatta circolare una “voce” il mercato si comporta come se tutto fosse già realizzato, tanto per capirci, in pratica, è come se dicessi “avrei intenzione di costruire qui una casa” e tutti si comportassero come se quella casa fosse già costruita.

Salvo poi, tempo dopo, quando non solo non si vede la casa, ma neppure gli scavatori delle fondamenta, informarsi bene e venir a conoscere che di quella casa non esiste nemmeno il progetto.

Auguriamoci che sui mercati non ci siano solo parole, ma anche fatti, non auspico un QE, ma qualcosa da parte delle Banche Centrali e dai Governi che abbia come obiettivo una “sana” crescita economica, cioè una riduzione della burocrazia a vantaggio della produttività.

Al momento dobbiamo invece commentare una seduta negativa in particolare per il Dow Jones che ha visto scendere un po’ di tutto, dalle Banche, alla grande distribuzione per arrivare ai farmaceutici.

Dow Jones (-1,06%) tre rimbalzi sul podio odierno: Johnson & Johnson (+1,24%), E.I. Du Pont (+0,83%) e General Electric (+0,75%).

Sul fondo JP Morgan (-4,24%), Wal Mart (-3,57%), quindi Merck (-2,84%).

S&P500 (-0,81%) miglior titolo di giornata Time Warner (+2,22%), seguito da due petroliferi National-Oilwell (+2,15%) ed Halliburton (+2,04%).

Ancora un bancario sul fondo, si tratta di Citigroup (-3,48%), male anche Target (-2,77%) ed Intel (-2,71%).

Nasdaq (-0,28%) nettamente il miglior indice di giornata, recupera ancora Nxp Semiconductors (+3,59%), torna immediatamente sopra quota 200 dollari Baidu (+3,35%) e rimbalza Illumina (+3,00%)

Comparti diversi sul fondo, Monster Beverage (-3,24%), Vertex Pharma (-3,03%) e Vodafone (-2,87%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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