Terminata di sorseggiare la prima birra “consolatrice” della giornata i due uomini pagano ed escono con solerzia per raggiungere il Range Rover, parcheggiato poco distante, che li condurrà a Dar es Salaam,all’ospedale cosiddetto dei " misteri".
Henning è quasi assente nella conversazione in quanto è preso sopratutto dall’immaginare quando e come tutto sarà chiaro e svelato e lui potrà, finalmente, cominciare a buttare giù sul portatile le prime pagine del nuovo romanzo.
Kurt è preoccupato, invece, di incontrare una qualche difficoltà in un contesto molto differente dal suo e che deve iniziare , gioco forza, a conoscere.
E, poiché, è uno che non si arrende, il suo è un silenzio costruttivo nel quale sta già impostando le coordinate del proprio “ da fare”.
La strada è lunga con una carreggiata troppo stretta per il numero di veicoli nelle due direzioni di marcia. Occorre prudenza per evitare guai. E il fondo stradale poi definirlo un’autentica gruviera è un eufemismo .
Per non parlare dello strombazzamento dei clacson e di certi pedoni indisciplinati.
Il sole, già alto nel cielo, e il caldo dell’abitacolo del veicolo (l’aria condizionata è in tilt dopo essere stata messa a dura prova per mesi e mesi da un proprietario poco attento alla manutenzione) favoriscono un certo nervosismo.
Si vorrebbe avere le ali alle ruote ed essere già sul posto.
Pochi metri ancora ed ecco che , esaudita da un buon Dio l’accorata preghiera dei due, spunta in lontananza la bianca sagoma dell’edificio dell’ospedale.
Ci siamo, pensano entrambi.
Henning posteggia in uno slargo in terra battuta e, precedendo di qualche passo Kurt, varca la soglia.
Una folla di persone di ogni età fanno la coda all’accettazione. Alcuni seduti, anche in terra (si nota che sono stanchi e che probabilmente vengono da molto lontano), altri in piedi.
Il pronto soccorso, a quel che fa intendere un’infermiera di passaggio, è piuttosto intasato. Parecchi casi difficili, pare. Medici, pertanto, pochissimi e irreperibili.
E, allora, Henning e Kurt pensano di raggiungere al piano superiore l’ufficio del direttore sanitario.
Sempre che non sia anch’egli in pausa “birretta”.
Un ascensore fuori servizio l’invita senza troppi complimenti ad affrontare una rampa di scale i cui gradini bisognerebbero di un necessario lavaggio fatto , magari, con disinfettante.
Un topino grigio scuro, infatti, inaspettatamente taglia il passo a Kurt, che ha un improvviso sobbalzo.
Niente paura - lo rincuora Henning.
Qui è normale- precisa.
E ' così- aggiunge. Ti abituerai.
(continua...)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)