La nostalgia verso David Tennant cade così a fagiolo, perchè lo scozzese nello scorso anno ricco di impegni, si è cimentato in un'altra produzione BBC, dove dà vita a Jean-François Mercier, ambasciatore francese dislocato a Varsavia, che nasconde ben altri piani e movimenti che quelli di rappresentare la sua nazione in banchetti e ricevimenti.

Poco ci si sofferma, solitamente, sugli anni, o anche solo i mesi, che hanno preceduto lo scoppio di una guerra. I tentativi di capire cosa stia per succedere, i -vani- piani per ostacolare qualcosa che via via con il tempo diventa inevitabile e inarrestabile, i giorni di paura e di instabilità vissuti per lo più all'interno di una bolla temporale che si sa prima o poi esploderà, spazzando via ricordi e momenti di pace.Spies of Warsaw proprio su questi attimi si concentra, sulle azioni di uomini coraggiosi che per cercare di capire cosa Hitler avesse in mente, per monitorare i movimenti dei tedeschi sul confine, vivevano vite doppie, vite da spie.Mercier è così un inviato speciale della Francia, che con il suo passato tormentato che lo ha visto già protagonista di un'altra Guerra Mondiale, vede ora tutti i segni dell'avvicinarsi di un nuovo conflitto, e nel suo piccolo tenta di capire, per fermare.
Assolderà quindi un manipolo di persone fidate con cui entrare in contatto con ingegneri e professori tedeschi, spiando il fronte dove i movimenti e le preparazioni indicano purtroppo un'imminente invasione della Polonia. La sua voce resta però isolata, e nemmeno a Parigi si dà troppa attenzione ai suoi consigli, credendo sicura quella linea Maginot, e troppo impegnato l'esercito tedesco in Austria.

La storia ci ha ovviamente mostrato quanto burocrati e governanti si sbagliavano a sottovalutare il nemico, e così anche l'operato di Mercier visto con il senno di poi non appare poi tanto significativo. Sarebbe cambiato qualcosa se le sue parole fossero state ascoltate? Non bastano quelle vite che è riuscito a salvare da un'assedio che nella sola Varsavia ha sterminato centinaia di persone?
Nella sua finzione, la miniserie (due episodi da un'ora e mezza) della BBC tratta dal romanzo di Alan Furst, pone non pochi interrogativi, che in tutta verità, visti i tempi di ambientazione e il corso storico che la guerra prenderà da lì a poco tempo, sembra più uno spaccato vano e quasi irrilevante all'interno di quanto di insensato e impensabile sta per compiersi.
Non poteva poi mancare il lato romantico all'interno di questa tragedia, con Mercier che si innamora di Anna Skarbek, donna intelligente e bellissima, già legata a un dissidente russo di non facile carattere. Il loro amore contrastato dalla fedeltà prima, dalla stessa amministrazione francese poi, rientra alla perfezione in quei melò di appendice perfetti per il tempo storico narrato.

Non sarà quindi uno dei migliori prodotti in circolazione che della Guerra parla, non sarà una delle migliori prove di Tennant, che con quei capelli sempre un po' così si perde all'interno di uno script non così lucido e ingarbugliato, ma per lo meno quello che viene raccontato sono attimi e momenti che rimangono sempre all'oscuro, quegli attimi e quei momenti in cui tutto era ancora apparentemente calmo, in cui la guerra, l'invasione, la morte apparivano come lontane paure che non si volevano affrontare, e che tra cocktail e cene eleganti si lasciavano fuori dalla porta.
Per non dimenticare tutto questo, per non dimenticare cosa poi la guerra, l'invasione e la morte sono state, per glorificare anche solo un'impresa, piccola, magari, ma che è di per sé una vittoria, non lasciando al nemico un fondo aureo imponente, Spies of Warsaw svolge il suo compito, pendendo forse un po' troppo verso il lato romantico e femminile della bilancia.
Questo post fa parte dell'iniziativa War No More, qui potete recuperare gli appuntamenti precedenti:
Il Mestiere delle Armi
Good morning Vietnam
Nato il 4 luglio
Starship Troopers
La Grande Guerra
Mentre questo il calendario completo delle pubblicazioni:






