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Warhammer Quest, Recensione Pc

Creato il 18 gennaio 2015 da Edoedo77

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Da qualche giorno, è stato di fatto una delle prime uscite di questo 2015, è apparso su Steam Warhammer Quest. Si tratta di un gdr tattico vecchio stile basato sull’omonimo gioco da tavolo di Games Workshop ed è la versione computer del titolo uscito per iOS a metà 2013.

A distanza di un anno e mezzo, dunque, il publisher Chilled Mouse ripropone il lavoro firmato da Rodeo Games e Twistplay opportunamente rivisto per gli utenti Pc Windows, Mac e Linux.

IMMEDIATO E DIRETTO, DALL’ATMOSFERA CLASSICA

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Warhammer Quest non si discosta troppo dalla sua versione mobile essendo sostanzialmente un port. Su Pc, ovviamente, è possibile giocarlo alla risoluzione desiderata utilizzando ovviamente tastiera e mouse per giocare. Per il resto non ci sono troppe diversità da segnalare.

Se ne deduce, quindi, che l’approccio al gioco sia molto semplice e diretto. Difatti è così e questo, sicuramente giova agli utenti che vorrebbero avvicinarsi al genere. E’ inoltre possibile selezionare il livello di difficoltà che permette di affrontare la lunga avventura e tutte le quest in modo tutto non frustrante.

Il titolo però ha il grande merito di mantenere, nonostante tutto, una discreta atmosfera dai canoni classici senza uscire dai cliché dei giochi di ruolo di stampo Fantasy che hanno comunque delle striature di strategia. Striature, non di più: con un discreto colpo d’occhio e la giusta esperienza, piazzarsi nel modo migliore all’interno dei dungeons sarà un’operazione semplice.

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Come sempre in questo tipo di giochi, è possibile scegliere la composizione del proprio party, ossia il manipolo di eroi da guidare attraverso una larga rosa di personaggi ben delineati.
Compito nostro sarà quello di girovagare lungo una mappa dove vengono segnalati diversi villaggi principali e location secondarie con tanto di quest principali e moltissime opzionali che, però, servono ad accumulare soldi, oggetti e punti esperienza. Cose che non bastano mai.

I soldi come sempre serviranno ad acquistare l’equipaggiamento necessario per tentare di sopravvivere alle numerose intemperie ed imprevisti ma anche per addestrare i propri eroi che, ottenuti i punti esperienza per il passaggio di livello dovranno spendere soldi per pote effettivamente effettuare il salto di livello e migliorare le proprie abilità.

Sarà, come detto, possibile scegliere fino ad un massimo di quattro personaggi da portare a spasso per i vari dungeon e missioni e sarà possibile variare la formazione scegliendo tra una rosa di 16 eroi, ognuno con le proprie abilità, difetti ed equipaggiamento.

GDR A TURNI, VISUALE DALL’ALTO

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In Warhammer Quest, dunque, saremo catapultati in una lunga missione dove avremo compiti sempre più difficili da portare a termine. Un salvataggio di una persona, il ritrovamento di una reliquia, la cacciata di mostri che assediano questo o quel villaggio e così via.

Il gameplay si svolge essenzialmente in dungeon di diverse ambientazioni con visuale dall’alto scelti attraverso una grande mappa.
Questo per favorire sicuramente l’aspetto tattico. Si tratta di fatto di un gdr a turni dove il nostro compito è quello di piazzare i personaggi nella griglia del dungeon studiando bene la situazione per poi piazzare i propri attacchi, curare o supportare i nostri eroi, nel tentativo di portare avanti la quest. Attacchi diretti all’arma bianca, dalla distanza, o magici fanno bella mostra di se e costituiscono gran parte dell’azione del nostro party.

Nelle dinamiche del combattimento, quindi, saranno fondamentali le abilità dei nostri personaggi. Più esperienza significa migliori statistiche e migliori probabilità di riuscita di un’azione, maggiore sopportazione dei danni subiti e quant’altro.
Ovviamente, stesso discorso vale per i nemici: più temibili saranno, più grattacapi creeranno al gruppo.

Importante anche la gestione delle risorse con un inventario decisamente limitato come i gdr vecchia scuola impongono ed insegnano.

Per quanto riguarda l’esplorazione, questa praticamente ci obbliga, una volta intrapresa la missione, a girovagare per i dungeon. Per dare un maggior effetto sorpresa però dovremo essere piuttosto rapidi ed, al tempo stesso, guardinghi, nelle nostre escursioni perché poi alcuni eventi casuali ci faranno fare alcuni brutti incontri “a sorpresa”.

GRAFICA GRADEVOLE MA SEMPLICE, BUON SONORO, LONGEVO

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Dal punto di vista tecnico ci troviamo ad un lavoro tutto sommato semplice da parte degli sviluppatori.

La visuale dall’alto, che comunque può essere zoomata a piacimento, ed i dettagli delle mappe offrono una visione pulita. Con uno zoom elevato, comunque, non sarà difficile qualche imperfezione o, ancora alcune ripetizioni.

A tal proposito, l’aspetto generale delle locations, appare troppo pulito, quasi scintillante con riflessi ed ombreggiature molto ben realizzate ma con una palette forse troppo accesa.

Per quanto riguarda i nemici presenti, col passare del tempo vedremo che tenderanno a somigliarsi. Non Morti, Goblin, Orchi, Ragni Giganti, Ratti, Sciamani, Negromanti e così via si avvicenderà lungo il nostro percorso e così tutto quello che abbiamo già visto nel “bestiario” Fantasy che rincontreremo in Warhammer Quest.

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Classici i menu di inventario, della mappa e gradevoli le sequenze di intermezzo animate per presentare i vari villaggi principali, quelli in pratica dove è possibile far riposare il proprio party, acquistare e vendere oggetti, far “livellare” i propri personaggi e sceglierne altri per cambiare formazione per la prossima avventura.

I dungeon ed i nemici sono vari ma a lungo andare poi cominciano a diventare ripetitivi. Ripetiamo: il compito non era particolarmente difficile e forse avremmo anche gradito la possibilità di giocare con visuali più “profonde”. Trattandosi però di un porting da un gioco mobile non possiamo attenderci altro.

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Il comparto sonoro accompagna degnamente l’azione sia nei menu di selezione, sia durante le fasi di gioco vere e proprie.

Warhammer Quest ha il pregio inoltre di avere numerosissime quest che, se affrontate, aumentano considerevolmente la longevità, sicuramente uno dei punti forti della produzione.

COMMENTO FINALE

Non aspettatevi un capolavoro che rivoluzioni il genere dei gdr tattici: Warhammer Quest svolge, piuttosto, un compito onesto con tanti spunti positivi e qualche sbavatura.

Gli appassionati del genere potrebbero vedere l’immediatezza del gameplay sotto una duplice ottica.
Si potrà apprezzare questa caratteristica che rende il gioco a portata dei neofiti. Basta cliccare su un personaggio, farlo muovere, vedere di poter attaccare, scegliere nella comoda interfaccia la mossa da fare e via. A proposito di interfaccia, non sono esenti alcune piccole sbavature. Nulla di grave.

Tuttavia, questo, potrebbe essere un punto debole perché troppo semplificato anche se, ad onor del vero, si mantiene solido.

Il problema è che forse si sarebbe dovuto limare meglio la soglia di difficoltà perché da troppo facile, o comunque, abbastanza liscio, si passa quasi immediatamente ad ostico con la possibilità di perdere personaggi costringendo a doverli sostituire con altri senza quel grado di esperienza o di equipaggiamento.

Dal punto di vista tecnico, salvo qualche bel filmato di intermezzo e la grafica che riporta alle atmosfere Fantasy gdr non c’è molto da aggiungere. C’è anche una discreta varietà ma andando in lungo ed in largo si noteranno senza dubbio delle ripetizioni. Bisogna comunque considerare che si tratta anche di una conversione di un gioco da tavolo (boardgame). La localizzazione in italiano è comprensibile ma non priva di difetti.

Complessivamente è un titolo che vale la pena di provare benché non rivoluzioni, né inventi nulla: ha il grande pregio di donare andando avanti con il gameplay, una grande atmosfera.

Ah, ultima nota, ci sono anche dei contenuti a pagamento come personaggi aggiuntivi, set, o armi leggendarie, a patto di non acquistare in primis l’edizione Deluxe. E’ possibile anche acquistare monete di gioco.

PREGI: Gameplay adatto ai neofiti ma comunque solido. Immediato. Veramente longevo. Immerge nell’atmosfera Fantasy.

DIFETTI: Il tutto, però, diventa un po’ ripetitivo. Livelli di difficoltà da limare. Graficamente si sarebbe potuto osare di più.


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