Titolo: Warm bodies
Titolo originale: Warm bodies
Autore: Isaac Marion
Traduttore: Tiziana Lo Porto
Editore: Fazi Editore
Prima edizione italiana: 28 ottobre 2011
Prima edizione: Atria Books - 26 aprile 2011
Pagine: 269
Prezzo: Brossura - € 14,50
Ho voluto farvi vedere il trailer del film di Warm bodies perché è così che ho scoperto il libro e perché, diciamolo, Nicholas Hoult è un bel vedere anche zombizzato.
Il libro di Isaac Marion è un distopico ambientato in un'America del futuro, anni dopo la fine del mondo, spremuto e ferito dallo sfruttamento. Il genere umano è stato decimato da una piaga che appare incurabile e resiste all'interno di stadi fortezza, mentre fuori il numero degli zombie cresce. Tuttavia Warm bodies non è la storia di un essere umano indifeso: il protagonista e voce narrante è uno zombie, R, che avevo in simpatia già dalla prima pagina.
Da quando ho iniziato a leggere il romanzo, non mi sono più staccata: ho dovuto continuare ad assorbire ogni spiegazione, ogni rivelazione e riflessione riducendomi a uno stato di febbricitante ansia, inversamente proporzionale al diminuire delle pagine.
Warm bodies è, per certi aspetti, un dialogo tra R e il lettore. R descrive la sua "vita" da zombie e da subito è chiaro che non è come gli altri, ma non aspettatevi strani luccichii: non è attraente, ha la pelle grigia e un odore sgradevole; insomma è un cadavere a tutti gli effetti. Si nutre di cervelli e carne umani, ciondola e non è in grado di articolare suoni di senso compiuto o, meglio, il suo lessico è ristretto a poche parole ma prova rimorso dopo i macabri pasti, ascolta musica ed è evidente che sia ancora dotato di raziocinio, di volontà di amare gli altri, di avere degli amici e soprattutto di vivere.
La comunità di zombie che abita con lui nell'aeroporto abbandonato, si lamenta, brontola e ciondola con lo sguardo vacuo senza avere una prospettiva sul passato o sul futuro, cincischiando. Sotto molti, troppi aspetti mi è sembrata una metafora della società umana: lo scorrere del tempo, la spersonalizzazione sempre più accentuata, persino una forma di religione ed un'educazione scolastica, appaiono come ultimi baluardi di abitudini umane, ma svuotate di significato. La società degli zombie è a suo modo organizzata, ma si muove per la spinta di un unico obiettivo (la fame) come tanti corpi marcescenti di una sola mente.
Questo equilibrio post mortem è destinato a rompersi quando R, divorandone il cervello, entra in una strana simbiosi con Perry Kelvin: non si limita a riviverne i ricordi; ne condivide emozioni e sentimenti. Così Julie, la fidanzata di Perry, diventa un punto luminoso per il nostro zombie e se ne innamora. R scopre che Julie è preziosa e deve essere protetta perché per lei vale la pena tornare a vivere.
Julie capirà che gli zombie non sono solo mostri e per prima supererà le apparenze e l'avversione, riconoscendo l'umanità (quella vera) negli occhi grigi di R, lottando per difendere lui e gli altri zombie e per salvare quello che resta del mondo.
Warm bodies è una novità nel panorama letterario ribaltando la concezione classica dello zombie ma senza stravolgerla, costringendo il lettore a riflettere attraverso uno stile fresco, un linguaggio schietto e ironico. Il romanzo di Isaac Marion rivela un romanticismo forte in netto contrasto con le descrizioni più crude e raccapriccianti, ma in grado di restituire la meraviglia e l'amore per la vita ritrovati da R e i suoi amici e che forse, anche noi dovremo riscoprire.
Voglio dedicarvi una canzone, una delle tante suggerite in questo libro, che certamente conoscerete, ma che rappresenta, almeno a mio avviso, uno dei momenti più toccanti della storia: Across the Universe dei Beatles.
Questa recensione partecipa a Hogwarts Reading Challenge.