Il libro raccoglie i testi e le immagini relative alla mostra: cinquanta opere provenienti da tutt’Italia e non solo, unite dal minimo comune denominatore dell’ecologia, della sostenibilità e del recupero creativo e artistico dei materiali. Molto interessanti i testi in apertura di volume: la Cattaneo in Waste Vibrations ci racconta della nascita di questo progetto: “per me che la raccolta differenziata è un’abitudine che pratico da più di vent’anni, il pellegrinaggio ai bidoni è da sempre un momento di confronto cruciale con il livello etico e civile dei miei concittadini [...] WASTE è stata per me l’occasione per trasformare questa necessità in un impegno concreto e diretto”. Della stessa idea Pietro Paolo Cella Mazzariol, che cita Camus per sottolineare l’importanza di un unione tra l’arte e il rifiuto: “Albert Camus ha detto che le coscienze sporche chiedono di essere confessate e l’opera d’arte è la confessione. Il tema di questa mostra e di questo catalogo è la confessione per il nostro modo di vivere, incentrato sul consumo sempre più rapido ed inconsulto di oggetti di ogni natura che inesorabilmente e sempre più rapidamente finiscono in waste spreco/rifiuto”.E infine, Paolo Lesino entra maggiormente nella riflessione tecnica sull’artista e l’opera d’arte al tempo del rifiuto: “L’arte contemporanea indaga il tema del waste attraverso un meticoloso processo di ricerca: da una parte, nella propria concezione attualizzata e nel progressivo divenire simbolo e icona del nostro tempo, dall’altra, come riciclo, nuovo mito moderno, votato a rifluire in una vita propria attraverso assemblaggi, inserzioni e ibridazioni”.
Ed ecco quindi spiegati gli stili e le influenze più disparate della cinquantina di opere presenti alla mostra, firmate da artisti italiani e non: dal tratto inquietante e postapocalittico di Carlo Cane (Equilibri Sensibili), alle reminiscenze chagalliane di Cristiana Cattaneo (Alice in Wasteland). Le immagini immediate e tristi di Andrea Ciresola (Una pessima annata) e Michele Taricco (Sacchetti e Caraffa).
Ancora, le sculture coloratissime e pop del Cracking Art Group (REvolution e REquiem) sono esattamente agli antipodi del tratto realista e del clash di immagini creato da Antonio De Chiara (The Drummer e Campania Felix). Giocano invece con i materiali, gli oggetti recuperati, i rifiuti, Matilde Domestico (belle le sculture di tazzine, Colonnazza e Riflessi di Bianco), Daniela Ferretti con scatole riciclate e fil di ferro (Paesaggio, Botola).
La plastica, ancora, è l’elemento principe dei lavori di Alessandra Fiordaliso (plastica post-consumo cucita a mano per creare profili colorati di Ominidi), Annarita Serra (tappi e altri tipi di plastica in Me Tappino e La libertà è partecipazione) e Simone Fontana (Riddles in the Dark e Something Inside the Invisible, davvero molto suggestivi).
Molto interessanti anche i lavori più sperimentali, come Finish Power e Belpaese? di Andrea Francolino, in cui l’artista gioca con i cartoni noti di alcuni prodotti come le capsule per lavastoviglie Finish o i formaggini Belpaese. Oppure, i Cubi Spinosi e le Stalagmiti di Marisa Merlin, realizzati con ritagli di lattine di alluminio; le lampadine di Ilaria Morganti – Punti di vista e Attiv(azione) – le creazioni di Plexiglas di Renzo Nucara (Stratofilm – Black Hole). Lorenzo Perrone invece usa oggetti come libri veri per poi lavorarli con gesso e vernici (Book opener e Stroncato).
Luisa Poletto accosta invece esseri umani e materiali di ferro e alluminio (Elf’s World, From Here to Maternity). Infine, Shendra Stucki gioca con i cavi elettrici e altri materiali nelle sue opere (Skyline e Integrazione Elettrotecnica), Dario Tironi e Koji Yoshida mescolano passato e futuro, classicismo e futurismo in Mezzo Busto 2010 D.C. e Uomo in Piedi e Ivano Vitali usa le pagine di centinaia di giornali per il Gomitolo Elle Decor Italia e l’abito Megan.
Un’ottima pubblicazione per una splendida mostra: le opere sono tutte di alto livello e, in più, riescono tutte a far riflettere sul fatto che i nostri rifiuti, il nostro WASTE, forse è eccessivo. Si può in alcuni casi – come questo – trasformarlo in arte, ma la soluzione migliore, di sicuro, è quello di produrne di meno.
Titolo: WASTE – I Rifiuti tra Sostenibilità e Arte
Autore/Artista: AA.VV.
Testi: Cristiana Cattaneo, Gian Francesco Galanzino, Pietro Paolo Cella Mazzariol, Paolo Lesino, Giacomo Maria Prati, Stefano Gagliardi
Lingua: italiano, inglese
Anno: 2011
Pagine: 56
Illustrazioni: 40
Prezzo: € 12,00