I Watchmen sono una squadra di supereroi. Appartenenti a una realtà parallela, in cui Nixon è stato eletto più volte alla presidenza americana, sono stati banditi assieme a qualunque altro eroe con la maschera. Uno di questi, il Comico (Jeffrey Dean Morgan) viene ucciso barbaramente. Gli altri membri della squadra, Gufo Notturno (Patrick Wilson), Rorschach (Jackie Earle Haley), Spettro di Seta (Malin Akerman), Dr. Manhattan (Billy Crudup) e Ozymandias (Matthew Goode) indagano per scoprire la verità…
Tratto da un fumetto di Alan Moore, Watchmen è film che segna un punto di svolta nella storia dei cine-comic, delle trasposizioni di storie fumettistiche con supereroi aventi lo scopo di salvare l’umanità. Già il fumetto si discosta notevolmente rispetto agli altri, avendo al suo centro dei supereroi senza paura ma con parecchie, parecchie macchie sulla propria coscienza. Qui la violenza, gli inganni e i tradimenti sono ordinaria amministrazione nella ricerca di pace per il mondo. E che mondo ….
Spider-man, Daredevil, Batman, Superman, gli X-Men. Sono tutti supereroi che non cercano vendetta o non si lasciano dominare dalla furia dentro di loro (eccetto Wolverine ma lui è un caso particolare, non trovate?). I Watchmen sono diversi. Il Comico e il Dr.Manhattan sono gli unici due a poter “esercitare la professione”, anche se per conto del governo; è grazie a loro che l’America riesce a vincere la guerra in Vietnam (fatto che permette a Nixon di essere rieletto). Un fatto in particolare mostra l’oscurità di questa stirpe di supereroi. Finita la guerra il Comico uccide una donna vietnamita che aspettava un figlio da lui e che aveva ricevuto la promessa di essere portata in America; il Dr. Manhattan non fa niente per impedire il fatto. A lui non importa granché dell’umanità, ciò che fa probabilmente lo fa perché ne ha la possibilità. E il Comico non è migliore di lui, responsabile anni prima del tentato stupro del primo Spettro di Seta; sorprende che poi la donna abbia avuto una relazione con lui, forse affascinata se non addirittura eccitata da questo suo lato oscuro, una relazione che aveva portato a una gravidanza e alla nascita del secondo Spettro di Seta.
Ozymandias è probabilmente il peggiore di tutti, un disilluso dalla vita e dall’uomo. Miliardario e genio, il super eroe è la soluzione di tutto: Ozymandias ha realizzato una bomba che fa esplodere a New York, compiendo una strage. Il motivo che lo ha spinto a fare ciò è di impedire lo scoppio di una nuova guerra, sul cui bilico si trovano le nazioni mondiali, creando un pericolo comune per tutti, un nemico da condividere: il dr. Manhattan. Il Comico è stato ucciso da Ozymandias stesso dopo che il primo aveva scoperto i piani del secondo, qualcosa di eccessivo anche per uno come lui.
Da tutto ciò viene lecito chiedersi fino a che punto sia lecito arrivare per un bene comune. Tutti i paesi si alleano di fronte a un nemico più forte di tutti loro, la pace viene effettivamente raggiunta. Ma è pace questa? Non è più un inganno, una presa in giro? Più che una soluzione vera è un limitarsi a nascondere sotto il tappeto lo sporco, chiudere i giocattoli dentro l’armadio invece che sistemarli per bene, come farebbe un bambino piccolo. Non è diverso da quanto avviene nel finale de Il cavaliere oscuro, con Batman che si addossa i reati di Harvey Due facce per dare a Gotham un eroe in cui credere o meglio per non dimostrare la validità di quanto affermato nel film
“O muori da eroe o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo“.
E difatti la soluzione di Ozymandias non sembra destinata a durare. Negli ultimi fotogrammi vediamo un aspirante giornalista dedito a cercare materiale per un articolo (con la rinnovata pace non succede più niente, una noia mortale… ) e ritrovarsi tra le mani il diario in cui Rorschach ha scritto tutto quello che è accaduto …. A qualcuno verrebbe da dire “Azz….” ….
E quindi cosa vuol dire Snyder ai suoi spettatori? Che il male non può essere nascosto, che ritorna sempre? E’ possibile.
Può essere apprezzato oppure giudicato negativamente, considerato un’eresia da parte dei fan di Alan Moore (che non ha mai accettato nessuna trasposizione dei suoi fumetti). Però Watchmen rimane un film con una notevole filosofia dietro di sé; guardandolo non ci si può non porre degli interrogativi sulla vita e su come debba essere vissuta.