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“Watchmen” di Zack Snyder

Creato il 22 febbraio 2011 da Cinemaleo

“Watchmen” di Zack Snyder

2009: The Watchmen di Zack Snyder

“Watchmen” di Zack Snyder
“Watchmen” di Zack Snyder

Hollywood da tempo saccheggia le opere di Alan Moore: basti pensare a La vera storia di Jack lo Squartatore, La leggenda degli uomini straordinari, Constantine, V per Vendetta. Watchmen è l’ultimo esempio di film tratto da un lavoro del geniale creatore di fumetti inglese, e non è certo dei peggiori, anzi…

Evidente l’intento di realizzare un qualcosa di diverso dai soliti blockbusters (grandi formalmente ma poveri nel contenuto). La spettacolarità abbonda, la tecnica è sopraffina, le meraviglie del digitale impressionano ma regia e sceneggiatura non si accontentano semplicemente di sbalordire il pubblico visivamente. Innanzitutto c’è uno sfondo cinico e pessimista (cosa davvero inusuale in film del genere) ma soprattutto si dà massimo rilievo alle psicologie dei diversi personaggi, alle loro inquietudini e ai loro problematici rapporti: un blockbuster in cui i dialoghi hanno la stessa importanza (se non di più) delle lotte e delle esplosioni varie… non è cosa di tutti i giorni. Evidente l’invito alla riflessione da parte dello spettatore più esigente che non si accontenta di solleticazioni epidermiche. C’è sensazionalismo ma non superficialità.

Il risultato è un film insolito ma che corre il rischio di creare qualche malcontento (da sottolineare che negli Stati Uniti ha incassato meno del previsto): alcuni lo giudicano pesante ed eccessivamente ideologico, altri gli rimproverano l’eccessivo peso dato ad azione e combattimenti rocamboleschi. In effetti entrambi gli aspetti sono presenti e tendono malamente a conciliarsi tra loro.

Le accoglienze della critica non sono state concordi (1). A mio parere, una sceneggiatura più snella avrebbe molto giovato. Troppi i fatti narrati, fastidiosamente numerosi i flashback tendenti ad illuminarci sul passato dei protagonisti, le vicende si accumulano e rendono il tutto eccessivamente complicato: il film sembra interminabile e non completamente facile da seguire. Si aggiunga che non sempre il ritmo è sostenuto come dovrebbe.

p.s.

Scriveva, all’uscita nelle sale del film, Massimo Borriello: “I titoli di testa, sulle note di The Times They Are A-Changin’ di Bob Dylan, sono un autentico capolavoro e giustificano da soli il prezzo del biglietto”. Impossibile non sottoscrivere, come impossibile è evitare l’elogio senza se e senza ma dell’intera colonna sonora (non semplice riempitivo ma parte essenziale dell’intero film), colonna sonora la cui composizione merita di essere ricordata:

1. Desolation Row – My Chemical Romance

2. Unforgettable – Nat ‘King’ Cole

3. The Times They Are A Changin’ – Bob Dylan

4. The Sound Of Silence – Simon & Garfunkel

5. Me And Bobby McGee – Janis Joplin

6. I’m Your Boogie Man – KC & The Sunshine Band

7. You’re My Thrill – Billie Holiday

8. Pruit Igoe And Prophecies – Philip Glass

9. Hallelujah – Leonard Cohen

10. All Along The Watchtower – Jimi Hendrix

11. Ride Of The Valkyries – Budapest Studio Symphony Orchestra

12. Pirate Jenny – Nina Simone

note

(1) “Apocalittico, visionario, fin troppo sofisticato nelle citazioni extratestuali (si passa da Giovenale a Brecht), Watchmen mantiene intatto il fascino brutale del fumetto, con un cast azzeccato e la consapevolezza dell’ineluttabile destino degli esseri umani” (Cinematografo.it), “È tantissimo il materiale di cui viene infarcito lo spettatore lungo le quasi tre ore di durata del film. Molti e diversi sono, infatti, i livelli narrativi proposti: si passa dall’azione pura colma di effetti speciali ai monologhi interminabili sui massimi sistemi… Il regista non riesce nell’intento di formare un quadro d’insieme chiaro (non aiutato in questo da un montaggio dispersivo e caotico…) e l’inevitabile conseguenza è la sensazione di smarrimento e di non compiutezza del senso generale dell’opera” (Spaziofilm.it), “…riuscito benissimo nonostante la lunghezza e i non magnifici precedenti del regista” (Il Foglio),Zack Snyder sembra voler ricalcare il fumetto, ma in verità la sua mano appare malferma e tremolante… Il risultato è un film noiosetto e difficilmente comprensibile se non si ha letto la già difficile opera originale” (FilmUp), “…brillante, dinamico, affascinante” (La Stampa), “Dice bene Hollywood Reporter: lungo, confuso, senz’anima… Il pastrocchio è annunciato dopo un inizio promettente in cui la coppia di fatto fantasy-realtà promette invano un contatto elettrico” (Il Corriere della Sera).

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