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Web designer e Web Developer: consigli per una felice convivenza.

Da Twagomagazine @lorenzomonfreg
Spesso si pensa che lavorare come freelance, e soprattutto come sviluppatore, significhi lavorare in solitario, non avere contatti con altri professionisti se non qualche scambio di email o qualche telefonata.
In realtà la collaborazione con altri professionisti è all’ordine del giorno, e nonostante ci accomuni il fatto di essere freelance e avere quindi le stesse difficoltà e problematiche di fondo, lavorare insieme non è sempre facile. 
Vorrei oggi puntare l’attenzione sulla figura del web designer con la quale capita spesso di portare avanti progetti in parallelo. Vi presenterò quindi best practices e strumenti per rendere il rapporto il più snello e produttivo possibile.
 
 
web developer e web designer

La collaborazione tra web designer e web developer

 
 

Capire dove finisce il lavoro del web designer ed inizia il mio

Nello sviluppo di siti o applicazioni web due sono i workflow più diffusi. Da una parte vi è il cosiddetto “Metodo antico” caratterizzato dal seguente flusso: mockup in photoshop => approvazione del cliente => montaggio html => inclusione nel web framework.

Il secondo metodo chiamato invece “Metodo smart” funziona invece così:
sketch => montaggio html => web framework.

Fra i due metodi vi sono molte varianti che potremo approfondire in seguito. Quello che personalmente preferisco è senza dubbio il Metodo smart, così come preferisco che sia il web designer ad occuparsi dell’html in modo da potermi concentrare solo sulla programmazione. Ed è proprio questo il punto cruciale: chi si occupa di html e css? Il tipo di decisione presa può far variare notevolmente i tempi di sviluppo, la divisione del compenso e naturalmente la comunicazione con il cliente. Per questo motivo è importante definire al primo incontro chi si occuperà di cosa. È importante capire lo stile di lavoro del futuro collaboratore per evitare di calpestarsi i piedi e creare incomprensioni e insoddisfazioni una volta il lavoro è iniziato e riversare questi problemi nel rapporto con il cliente finale. In ogni caso, chiunque sia ad occuparsi della creazione dell’html e css, l’utilizzo di framework css come Zurb Foundation o Twitter Bootstrap rappresentano per me la strada giusta per non rendere il montaggio dell’html un task da tempi indefinibili. E se il design deve proprio partire da Photoshop, assicuratevi che venga usata una griglia che rispecchi il framework css scelto.

Il giusto sistema di templating

Nel caso in cui sia il web designer ad occupassi a pieno del montaggio html, sorge a questo punto un nuovo problema: saprà destreggiarsi in autonomia con il framework ed il sistema di template scelti?
Purtroppo parecchi web designer, almeno dalle mie parti, non si sono mai mossi da WordPress. Come programmatore Ruby on Rails, mi è capitato più volte di spiegare il sistema di template di rails e devo dire che i miei collaboratori hanno sempre fatto abbastanza presto ad abituarcisi. Più ostici sono invece i sistemi di template lato client utilizzati ad esempio da Backbonejs e Angularjs, soprattutto per la gestione un po’ macchinosa dei sottotemplate. Qualunque sia il sistema scelto, quando organizziamo il codice dobbiamo tenere a mente che il web designer deve poter lavorare comodo. Dev’essere in grado di trovare velocemente il template su cui mettere le mani senza dover chiedere a nessuno.

La macchina virtuale

Uso Linux da anni e non ho mai avuto un mac: mettere le mani sul mac del tuo collaboratore per installargli l’ambiente in locale potrebbe diventare un incubo. Negli ultimi tempi ho cominciato ad utilizzare le macchine virtuali e le ho fatte provare con successo ad altri del team, ed in più progetti. Non sono ancora arrivato al punto “Copia e incolla questa riga e sei operativo” ma ci sono vicino. Di sicuro hanno fatto risparmiare tempo a tutti ed è la strada che continuerò a percorrere.

Side by side

Mi piace fare delle sessioni di lavoro “side by side”, seduti l’uno di fianco all’altro ognuno col proprio computer. Questo permette di discutere velocemente su decisioni da prendere e di aiutare l’altro a risolvere problemi bloccanti. Un esempio è il web developer che scrive codice javascript da cui dipende l’aspetto grafico dell’applicazione. Inoltre a sbirciare di tanto in tanto il monitor del web designer si impara sempre qualcosa di utile.

Considerazioni finali

Un web designer è meno portato a sperimentare linguaggi e framework nuovi, leggere manuali e stackoverflow. Odia editare file di configurazione. Questo sta a noi developer. A loro dobbiamo far trovare la tavolozza pronta in modo che possano esprimersi al massimo, all’interno del recinto stabilito. Trovare strumenti che permettano di far andare il lavoro liscio, senza attriti aumenterà senza dubbi la qualità del risultato finale e la possibilità di collaborare ancora insieme per nuovi progetti futuri.

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