Come indicato nell’articolo precedente il web hosting condiviso è la tipologia di spazio web più comune.
Questo genere di servizio è consigliato per i piccoli siti che hanno un traffico di utenti limitato.
Chi è alle prime armi e decide di non avvalersi delle piattaforme gratuite come blogger e wordpress.com, che non permettono un pieno controllo del sito, può affidarsi ad un web hosting condiviso con un costo annuo che può partire dai 9 euro per quello più economico fino a 90 euro per quello più oneroso.
Il primo consiglio è di non puntare sui servizi di hosting condiviso troppo economici, infatti gli spazi web dal costo eccessivamente basso offrono delle prestazioni scadenti in termini di caricamento medio delle pagine web, in questo modo si va a compromettere la navigabilità degli utenti e si determina la penalizzazione del sito da parte di Google in termini di visibilità e, quindi, di traffico.
Avere un sito ospitato su un web hosting condiviso significa avere le risorse del server distribuite fra centinaia di altri siti. Questo pone la questione della gestione delle risorse disponibili e un possibile problema di vicinanza con siti penalizzati dal motore di ricerca, in quest’ultimo caso possiamo subire a nostra volta una penalizzazione che comporta una riduzione di visibilità e di traffico.
Di solito non è possibile conoscere l’indirizzo Ip prima di effettuare l’acquisto dello spazio web, ma nella fase successiva possiamo verificare se il nostro blog è in cattiva compagnia utilizzando un tool online che ha nel proprio database una black list dei portali incriminati.
Un altro strumento consente di verificare quanti siti sono ospitati sul nostro server condiviso in modo da avere un’idea di chi sono i nostri compagni di viaggio.
Conoscere i propri vicini e sapere se risultano in una black list è il primo passo da fare per evitare brutte sorprese.
Altre caratteristiche del piano di hosting, come il numero di database installabili, lo spazio disponibile e così via, sono elementi da considerare in base alle esigenze del progetto che si intende sviluppare.
Lascia la tua opinione inviando un commento.
P.s. Condividi questo articolo tramite i pulsanti di Google+1, Facebook o Twitter.