Comunichiamo online; utilizziamo solo 800 vocaboli; violentiamo la lingua italiana con abbreviazioni ed acronimi; viriamo definitivamente verso un gergo che somiglia sempre più ad un codice misterioso e in qualche modo persino ostile.
Ma salviamo almeno la grammatica.
Zoe Hazelwood, psicologa della Queensland University of Technology, ha studiato le relazioni sul Web e ha decretato che online tutto è tollerato, dalle bugie alle biografie “gonfiate”, ma la lingua deve essere perfetta e priva di errori.
“La gente si forma impressioni del partner online basate su cose come gli errori di ortografia, l’uso di abbreviazioni e acronimi, la quantità di punti esclamativi, l’uso della grammatica”, dice l’esperta. In molti casi questo può essere determinante, soprattutto nel gioco sottile della seduzione, che sempre più spesso viene esercitato attraverso Internet.
Pare infatti che se è facile lasciarsi incantare dal modo in cui scrive una persona, è altrettanto facile sentirsi imbarazzati se fa troppi errori di ortografia.
Sapevatelo.
E soprattutto ricordate che i congiuntivi sono patrimonio dell’umanità