NON MALE!! Venerdì sera: THE STANDARD HOTEL!
Lo Standard Hotel a New York ha un rooftop famoso per ospitare feste, la serata-locale si chiama Le Bain. Ovviamente (hem hem) siamo riuscite ad entrare, nonostante la coda. Si sale al 18esimo piano e i posti in cui poter stare sono due:
il locale interno, con piscina
ecco la piscina , DENTRO AL LOCALE(completa di miss che vi porge i salviettoni, in caso voleste fare il bagno)
e il rooftop , con vista non male
Ah, le Jacuzzi, scusate
allo Standard si incontra gente come un ragazzo Australiano che ci ha attaccato bottone, un ventisettenne che lavora a Wall Street per la Bank of America. 27 anni, 2 anni di liceo saltati perchè troppo intelligente, università finita a 21, lavoro come designer di gioielli e successivamente per la Banca, ha vissuto in Australia, Hong Kong, Londra e ora New York, vive in hotel e si può permettere il tavolo allo Standard (che credo si aggiri intorno ai 3,500 dollari). Lavora tutti i giorni dalle 7 alle 22,30 e poi va a correre. Simpatico, educato e pure gnocco. Capito il Le Bain??
Dopo lo Standard siamo andati al Kenmare, il mio club preferito finora insieme al Jane, un club underground con solo musica inglese e gente tranquilla (ma selezione sempre difficile, accidenti).
Luisa con le sue scarpe Bottega Veneta prese ad una svendita privata
Sabato: Brooklyn!
Williamsburg, per l'esattezza.
Williamsburg è un quartiere davvero carino, pieno di bella gente e negozietti
Finalmente sono andata da Beacon's Closet!! Mi aspettavo chissà che e invece è un seconda mano un po fashion. Troppa roba tra cui spulciare, ho guardato tutta la sezione del nero e mi sono fermata.
e la sera ho indossato il mio nuovo abito preso lì, di un marchio brasiliano (hehe)
Sono entrata in una fase "abiti da giovane discotecara"(aka slutty dresses). Giuro è solo perchè sono poco costosi e perchè mi è venuta voglia di giovinezza, basta vestirmi da mormona. Spero che questa fase passi presto. Di sicuro non continuerà nella nativa Parma.
Destinazioni della serata: il club Chloè 81 e poi il The Gold Bar, un mini club-bar fighetto.
Gli americani nei club sono molto chiacchieroni, non molesti ma un po pesanti. I peggiori sono i francesi, pessimi negli abbordaggi e super nerd, haha. La maggior parte della gente in giro nel weekend è non residente a New York. Come dice il mio snob friend F., nel weekend non si dovrebbe nemmeno uscire, la bella gente frequenta i club in settimana. Noi usciamo in settimana E nel weekend :)
Inutile dire che i club sono stupendi, e che volendo ogni sera si può andare in uno diverso (infatti noi ne facciamo almeno 2 a sera). I rooftop sono belli ma un po noiosi, io preferisco i club underground, ma ce n'è davvero per tutti i gusti, favoloso. Per la prima volta nella mia vita ho ampia scelta! Gli ingressi sono sempre gratis, i cocktails sono sui 12-13 dollari (c'è sempre qualcuno pronto ad offrire, no problem). Essere ben vestite è un plus, è capitato che gente davanti a noi fosse respinta con un "avete bisogno dell'invito" e che noi passassimo senza nessuna richiesta a parte mostrare la ID... la dura legge degli ingressi a discrezione del tipo dell'ingresso.
Domenica : Coney Island! Raggiungibile con un'ora di Metro, vi trovate direttamente sulla spiaggia, e con un parco divertimenti a due passi. E' un po un distaccamento del Messico. Musica raggae a tutto volume, gente con i frigoriferi in spiaggia, lingua corrente spagnolo. Canotte a rete come piovesse. Ho visto outfit che non potete capire, mi sentivo Rania di Giordania, in confronto.
ovviamente non si trova altro che cibo come questo ( e molto peggio, di solito roba fritta non indentificata).
I corn dogs sono troppo buoni, sono degli hot dog con intorno una pastella fritta leggermente dolce. Mhhh
guardo da una zona sicura le ragazze salire su giostre pericolose
e malauguratamente le seguo sulle montagne russe -qui sto mimando "basta così", non si vede ma mi tremavano ancora le gambe. Sono una vera fifona, non riesco a salire su nessuna giostra. Dov'è finita la fearless Giulia che ero una volta??
p.s : questo è il salotto di una casa al top di un grattacielo sulla Quinta Strada. 3 portieri all'ingresso 24 ore su 24, uno che apre la porta, uno che sta dietro il tavolo della reception e uno che scorta all'ascensore e pigia i pulsanti per voi.
Non male. Banchieri di Wall Street, ovviamente. Mi sembra di aver capito che gli artisti e i creativi (ricchi) stanno a downtown, nelle case con i mattoni a vista e le finestrone, in palazzine a due piani con ingressi bruttini e scale ripide. I quartieri sono carini e i cinema e i club sono vicini. Gli artisti (poveri) stanno a Brooklyn, i ricchi tipo lavoratori a Wall Street stanno nei grattacieli sulla Quinta e dintorni, le famiglie ricche newyorkesi da generazioni stanno nell'Upper East Side con case vista parco. Considerate che una stanza a Brooklyn (non Manhattan) costa sui 1000 dollari al mese...la vita non è esattamente cheap.
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