CURIOSITY sol 174 CR0_412936938EDR_F0060000CCAM01174M_ anaglyph
the results of a night - pre drill on rock checkout
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44
Dopo i test di pre-forazione dei giorni scorsi, il team di Curiosity deve aver inviato i comandi per eseguire l'operazione "drill-on-rock checkout" durante il weekend, il test del trapano con percussione senza rotazione.
Diverse riprese ravvicinate della ChemCam e del MAHLI hanno documentato l'evento.
Nel mese di gennaio alcuni campioni di rocce terrestri simili a "fango indurito" sono stati raccolti in due zone della California per eseguire prove di laboratorio ed ottenere dati su cui poter procedere con le dovute valutazioni.
Se i risultati di questo primo test "drill-on-rock checkout" saranno conformi alle aspettative allora il rover procederà con la prova "mini-drill", ossia effettuerà un primo foro utilizzando sia percussione che rotazione ma solo per un paio di centimetri di profondità. Successivamente, se la superficie verrà considerata idonea, non solo per la polvere prodotta ma anche per garantire la stabilità del rover, allora Curiosity procederà con il vero e proprio primo utilizzo del trapano su Marte.
Anche in questo caso, come era avvenuto per gli scoop, le prime 3 - 5 perforazioni saranno utilizzate per pulire lo strumento: la roccia selezionata, John Klein, verrà forata, la polvere sarà trasportata fino all'area di stoccaggio, verrà fatta vibrare per garantire una pulizia accurata delle pareti e poi gettata, per almeno tre volte.
I campioni successivi, invece, potranno essere utilizzati per le analisi e quindi consegnati al CHIMRA (Collection and Handling for In-Situ Martian Rock Analysis) per la setacciatura e porzionatura del materiale da ripartire tra CheMin (Chemistry and Mineralogy) e SAM (Sample Analysis at Mars).
L'immagine di apertura è stata scattata dalla ChemCam del rover durante il sol 174 (31 gennaio 2013).
Il team di missione, lo scorso lunedì, aveva programmato di lasciare la punta del trapano sul target per un intera notte per valutare la risposta del terreno e del telaio del rover soggetto alle evidenti escursioni termiche marziane.
Anche se nel momento in cui scriviamo questo post, non è stato rilasciato alcun report ufficiale, immaginiamo che la ripresa sia il risultato di una notte in appoggio della punta del trapano.
Mentre gli scatti del MAHLI del sol 176 (3 febbraio 2013) riprenderebbero i risultati dell'operazione "drill-on-rock checkout".
CURIOSITY sol 176 MAHLI drill on rock checkout - percussion
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44
Credit: NASA/JPL
E' emozionante osservare il tipo di polvere prodotta già da questo primo test che ricorda a tutti gli effetti un argilla.
D'altra parte osservando i panorami ottenuti dalla MastCam completi o parziali, il terreno sembra effettivamente essere soggetto ad un certo dinamismo: evidenti crepe si formano in particolare in prossimità delle grandi rocce piatte e in alcuni punti sembra in effetti che queste tendano a sprofondare e con esse, la sabbia polverosa della superficie viene risucchiata nel sottosuolo. Cosa c'è dietro a questi processi? Sicuramente queste fessurazioni sembrano essere un'attività in corso.
CURIOSITY sol 170 MastCam left and sol 137 patch
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44
CURIOSITY sol 172 MastCam right
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44
CURIOSITY sol 173 MastCam right
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44
In uno di questi panorami abbiamo individuato anche una curiosa formazione che spicca per il suo albedo: anch'essa, forse più della precedente, merita l'appellativo di "Fiore di Marte".
Non riusciamo ad indentificare cosa sia: potrebbe essere ghiaccio o un minerale molto riflettente.
Sarebbe veramente interessante se Curiosity si avvicinasse ad esplorarla.
Il trapano, comunque, aggiungerà indubbiamente informazioni uniche sulla composizione chimica interna delle rocce e del suolo marziano e sarà in grado di raccontare la storia climatica ed ambientale del cratere Gale.