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Weekend Salsomaggiore Terme & Tour dei Castelli

Creato il 17 giugno 2013 da Cristina Petrini @Hex1988

Eccomi finalmente tornata a casa da un meraviglioso weekend che mi ha gettato nei meandri della storia facendomi pensare unicamente ai Re, alle Regine e alle corti e oltretutto stuzzicando moltissimo la mia fantasia per ciò che riguarda molte cose, ma prima di tutte le idee creative, per questo, spero non vi dispiaccia vorrei condividere questo resoconto di questo viaggio fisico e mentale con voi.1 GIORNOWeekend Salsomaggiore Terme & Tour dei CastelliQuando siamo arrivati a Salsomaggiore Terme (base scelta per il nostro tour dei castelli) abbiamo avuto la gioia di scoprire che l'hotel in cui avremmo soggiornato era a gestione familiare e si trovava in una casa Art Decò, la sua origine quindi liberty l'abbiamo potuta ritrovare anche nella stanza ove vi era uno splendido soffitto a volta e i vetri colorati. Una piccola curiosità è che il numero della stanza era il 5, del civico 5! Come non bastasse questo numero è stato anche lo stesso di molti castelli, oltre che mio preferito e quindi possiamo dire che mi ha perseguitato!

Ad ogni modo il primo giorno ci siamo concessi una visita sola che è stata al Castello di ScipioneIl primo documento che ne testimonia l’esistenza risale al 1025, quando il castello venne fondato da Alberto Pallavicino. Costruito come fortezza militare, il castello rientrava nell’ampio sistema difensivo approntato dai Pallavicino per la protezione e il controllo del proprio Stato che abbracciava un vasto territorio compreso tra i Comuni e le Diocesi di Parma, Cremona e Piacenza, dal Po all’Appennino. La leggenda vuole che il Castello debba il suo nome ad una preesistente villa romana costruita da consanguinei di Publio Cornelio Scipione l’Emiliano, il generale che annientò Cartagine.Weekend Salsomaggiore Terme & Tour dei CastelliNel 1267, al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini, il castello subì diversi attacchi dai piacentini e successivamente fu ricostruito e trasformato nel 1447 dai fratelli Lodovico e Giovanni Pallavicino che lo adeguarono alle nuove esigenze difensive.Altri grandi interventi sono stati attuati a metà del Seicento con l’elegante loggiato aperto sul paesaggio collinare circostante, il grande portale d’accesso al cortile d’onore sormontato dallo stemma di famiglia, e all’interno dei saloni, con gli affreschi e importanti soffitti a cassettoni decorati. In alcune sale sono gelosamente conservati gli antichi soffitti medievali con le decorazioni originali.La storia che maggiormente mi ha colpito, tra le curiosità che ci ha potuto dire la guida, è stata che come detto in precedenza il castello apparteneva alla Famiglia Pallavicino, ma che con la metà dell'800 lo diedero al comune che ne fece un orfanotrofio e così di fatto lo perdettero. La discendente di tale famiglia tuttavia negli anni'30 andò in sposa a un marchese e lui come dono di nozze le portò proprio un castello, che era niente poco di meno che il Castello di Scipione che aveva comprato per riconsegnarlo così alla famiglia della sua sposa che lo aveva "perso" anni orsono.Un gesto così romantico che ha illuminano le mie fantasie di mille storie da scrivere.Castello di Scipione43039, Scipione Castello, Salsomaggiore Terme, ParmaVisite guidate, B&B, eventi
Tel: 0524/572381Mail: [email protected]2 GIORNOIl secondo giorno la sveglia è puntata molto presto per usufruire dell'ottimo tempo che l'Emilia-Romangna ci sta offrendo così da poter visitare in giornata altri meravigliosi posti. Iniziamo in mattinata con la Rocca Meli Lupi di Soragna e qui quello che mi ha colpito maggiormente sono i suoi interni così belli da mozzare il fiato. Dovete sapere che da quando è stato costruita la rocca è sempre stata abitata, tipo 500 anni continuativi, tanto che sembra costruita ieri da quanto è ben tenuta e bellissima.Weekend Salsomaggiore Terme & Tour dei CastelliLa Rocca fu edificata nel 1385 dai marchesi Bonifacio ed Antonio Lupi che nel 1347 avevano avuto da Carlo IV l'investitura feudale sul territorio, potere che esercitarono fino alle soppressioni napoleoniche. È probabile che il primo fortilizio, a pianta quadra e con le quattro torri ai lati, sorgesse già in capo ad un anno, mentre nel 1392 fu completato il muro esterno. A quei tempi l'edificio si presentava come una poderosa rocca munita d’ogni difesa contro gli attacchi esterni. Col passare del tempo e il consolidarsi delle Signorie, le lotte tra feudatari si fecero però via via più rare e il castello poté quindi ingentilire le sue strutture e diventare un piacevole e comodo palazzo, pur conservando anche le sue strutture antiche. La storia del casato dei Meli Lupi non può che partire dal più antico tra i signori di Soragna, il marchese Guido Lupi, che fu podestà di Parma nel 1202, svolgendo importanti azioni pacificatrici nelle terre vicine. Dopo lunghe traversie dovute alla contesa sull'eredità del nome e dei beni del casato, il marchese Giampaolo Meli ottenne nel 1530 dall'Imperatore Carlo V il diritto di aggiungere al proprio cognome quello dell'estinto casato dei Lupi, nonché il privilegio di porre l’insegna imperiale dell'aquila nello stemma. Nel 1709 Giampaolo Maria ottenne, dall'imperatore Giuseppe I, che il marchesato fosse innalzato a Principato del Sacro Romano Impero con diritto di battere moneta. Il titolo di Principe da allora viene portato dal primogenito della famiglia. L'attuale Principe Diofebo, oltre alla sua attività nel settore agricolo, prosegue quella tesa ad apportare migliorie nell'attività turistica nella Rocca stessa, e nel campo musicale.Weekend Salsomaggiore Terme & Tour dei CastelliAll'interno della Rocca vi è la Sala da Ballo affrescata con agli angoli del soffitto il Leone di Venezia e l'Aquila Imperiale che servivano al Principe per farsi sfoggio dei suoi legami con tali alleanze importantissime (fu infatti l'Imperatore a donare al Principe tale titolo perchè era di rango inferiore).Un'altra cosa che mi è rimasta vivida nella memoria è la presenza di due consolle bellissime fatte con il banco in marmo, ma anche con tanti quadrati di campioni di marmi di tutto il mondo. Un effetto ottico difficile da spiegare per la sua bellezza e sopratutto per la sua modernità.Ad ogni modo abbiamo anche incrociato il Principe del Castello, che momento, che momento! Insomma sono ancora quelle emozioni primordiali che seppur diverse da come potevano essere un tempo, di sicuro fanno ancora il loro effetto.Rocca Meli Lupi di Soragna43019, Piazza Bonifacio Meli Lupi 5Soragna, ParmaVisite guidate, eventi
Tel: 0524/597978Mail: [email protected]Avremmo poi dovuto proseguire per San Secondo, ma causa del terremoto ha avuto dei crolli ed era chiuso, anche a Soragna ci sono stati piccolo danni, ma già completamente restaurati.Weekend Salsomaggiore Terme & Tour dei CastelliQuindi abbiamo proseguito decidendo di dirigerci verso la Casa natale di Giuseppe Verdi che mi ha fatto apprezzare ancor di più questo personaggio che lo ammetto, ignorantemente poco conoscevo, ma che in realtà è stupefacente pensando alle tante sfortune della sua vita. Poi ho scoperto che il Nabucco non fu una sua opera tarda, insomma lo si associa a un Verdi già vecchio no? Invece fu la sua opera di esordio che presentò a Milano proprio il 9 marzo (siccome, ovviamente, a voi non dice nulla vi spiego che la mia emozione deriva dal fatto che sono la città e il giorno della mia nascita!). Oltretutto abbiamo poi pranzato in un vecchio Mulino (che era quello della casa di Verdi), completamente restaurato e convertito a ristorante, i salumi tipici dell'Emilia con gnocco fritto e torta fritta. Credo che non debba aggiungere che è stato tutto un vero orgasmo culinario!Questo posto merita la visita, la casetta è piccola e riporta a un'Italia contadina e povera, ma al contempo il suo essere circondata da piante di lavanda le da un aspetto a dir poco pittoresco.Piccola curiosità, la città di Roncole Verdi non ha dato solo i natali al noto compositore, ma anche allo scrittore Giovannino Guareschi.Casa Natale di Giuseppe Verdi4301o, Roncole VerdiBusseto, ParmaVisite guidate
Tel: 0524/97450

Abbiamo concluso la giornata in bellezza dirigendoci al Castello di Roccabianca famoso anche per la loro produzione di aceto balsamico dove abbiamo potuto gustare il mosto dello stesso e vi posso giurare che è più buono di quanto si possa pensare. Sembra una caramella alle erbe come quelle della Ricola.
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Costruito attorno alla metà del Quattrocento per l"amata Bianca Pellegrini dal Magnifico Pier Maria Rossi, alla morte di questi passa ai Pallavicino e, più tardi, ai Rangoni. Nel 1831 viene avocato da Maria Luigia alla Camera Ducale. Sovrastano la struttura, possente e quadrata, il mastio e due torri angolari. Recenti restauri (sale dei Feudi, dei Paesaggi, dei Quattro Elementi, sala Rangoni) hanno messo in evidenza pregevoli decori a fresco e stemmi araldici nel porticato antistante la famosissima Camera di Griselda con la ricostruzione moderna del quattrocentesco ciclo pittorico ispirato alla centesima novella del Boccaccio.Tutta la storia del castello però gira intorno ai suoi protagonisti originari, Pier Maria e Biancaentrambi sposati, ma innamorati l'uno dell'altra. Lui costruisce ufficialmente la rocca a scopo difensivo, ma ufficioso come luogo ove potersi incontrare con la sua amata, da cui ecco il nome del castello. Lo stesso infatti è ricco di simbologia legata al loro amore e al tema della pazienza, quella che lei doveva avere affinché lui potesse finalmente un giorno sposarla.Nel grande porticato della residenza vi è un affresco che rappresenta una piante di nespole (che ci mette moltissimo a dare i suoi frutti) con un nastro che vi gira intorno e con scritto "Già acerbo ora dolce che matura" e nella camera da letto della residenza le pareti raccontano la storia di Griselda del Decamerone e il soffitto con i segni zodiacali e gli astri  che riportano la data del loro incontro.Castello di Roccabianca4301o, Piazza Garibaldi 5Roccabianca, ParmaVisite guidate, degustazione e vendita liquori produzione propria
Tel: 0521/374065Mail: [email protected]

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Per concludere in bellezza la giornata, la sera siamo andati alle Terme in quanto aperte per via delle selezioni degli studenti dell'Accademia di Musica che mettevano in scena "Le Nozze di Figaro" di Mozart! Uno spettacolo vero e proprio, visto la cornice, e la ragazza protagonista era sublime. Una recitazione così naturale e un canto lirico fantastico! Poi di fronte alle terme c'è una fontana che la sera va con le luci e sembra diventare acqua colorata... amazing! 3 GIORNO
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Ultimo giorno e turn de force, ma ne vale sempre la pena quando si ha l'occasione di poter visitare posti tanto affascinanti come lo sono stati, in primis il Castello di Paderna cui il profilo austero, le solide mura, un fossato ancora traboccante d'acqua riportano indietro nei secoli.Documentato già agli inizi del IX secolo, nel 1453 il castello diventa possesso della famiglia  Marazzani di Rimini, antenati degli attuali proprietari, i nobili Pettorelli.Nel '400 assume l'attuale conformazione di elegante fortilizio, con ampia corte agricola, conservando la chiesa di Santa Maria, pianta a croce greca e colonne di origine romana.Oggi, residenza padronale, è azienda agricola biologica, orto-giardino con antiche varietà, frutteto, fattoria didattica e sede di "Frutti Antichi" prestigiosa manifestazione legata alla coltivazione della terra.E' stato il proprietario stesso a guidarci ed è stato un po' come andare a trovare un vecchio amico che ti porta in giro per la sua casa, mentre chiacchieri amorevolmente di storia e cultura. Sono quei tipi di conversazioni rare e preziose che quando ti capita di poter aver e custodisci gelosamente nei tuoi ricordi.

Castello di Paderna29010, Strada Paderna Montanaro 10Pontenure, Paderna, Parma

Visite guidate, eventi
Tel: 0523/511645Mail: [email protected]
Abbiamo poi finito in bellezza con con il Castello di Agazzano di cui Rocca e Castello sono il caposaldo del borgo più importante della vallata, antica proprietà (secolo XIII) degli Scotti, che ancora oggi, con la  principessa Luisa Gonzaga Anguissola Scotti, ne detengono il dominio. La Rocca, accessibile attraverso due rampe opposte di scale, si affaccia su un cortile di grande suggestione e rappresenta una felice sintesi tra l'austerità dell'architettura difensiva medievale e l'eleganza della dimora signorile del Rinascimento. Il castello, riadattato alla fine del Settecento in tranquilla dimora nobiliare, è arredato con mobili d'epoca e custodisce al suo interno eleganti decorazioni pittoriche e preziosi affreschi.

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La particolarità di questo bellissimo complesso architettonico risiede nella sua costituzione. Accanto a una rocca nata nel 1200 con funzione prettamente militare (torri angolari rotonde, ponte levatoio, mastio con rivellino) e dotata nel 1475 di un bellissimo loggiato voluto da Luigia Gonzaga, troviamo una villa settecentesca che in origine era il borgo della Rocca. I saloni della villa sono decorati alle pareti con bellissime tempere a e arredati con mobili che vanno dal 1600 al 1800 . Di notevole pregio le bellissime ceramiche e porcellane. Anche il giardino con il taglio alla francese e munito di statue e fontana nasce alla fine del 1700; al suo disegno ha partecipato anche Luigi Villoresi che è stato direttore del Parco della Villa Reale di Monza.La struttura rappresenta un felice connubio tra l'austerità dell'architettura medioevale e l'eleganza della dimora signorile del RinascimentoLa Rocca è circondata da un ampio giardino alla francese che si sviluppa su due livelli. La presenza di statue, fontane e piante esotiche contribuisce al fascino di un luogo perduto nel tempo passato. Adiacente alla fortezza militare si erige la villa settecentesca, sorta sull’antico borgo, con affreschi e un caratteristico cortile con porticato. L’appartenenza del Castello di Agazzano a un’unica famiglia fin dalle origini e il mantenimento della struttura nei suoi aspetti medioevali e rinascimentali fanno di questa proprietà un suggestivo e raro esempio di storia , tradizioni e cultura.Castello di Agazzano29010, Via del Castello 4Agazzano, PiacenzaVisite guidate, eventi
Tel: 0523/325667

Per tirare le somme di questo weekend direi che mi ha letteralmente ucciso gambe e piedi, ma che ne è valsa la pena per la maestosità di quello che ho visto e ho provato, per le idee che mi sono venute e per quanto la mia creatività è stata stimolata.Sperando di non avervi tediato con il mio racconto, volevo condividere con voi la mia piccola avventura, e sperando di avervi affascinato con le idee che mi sono venute e chissà magari per darvi l'idea di un itinerario simile da fare anche voi stessi!

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