A Venezia, in giornata, di domenica, i primi di luglio, mai più.
Ma la quantità, grande, per essere stato "solo" un giorno al mare, di risate tragicomiche non ci ha fatto rimpiangere la brillante idea di prendere alle 6 del mattino e partire in treno per raggiungere la Gaia che erà già li da una settimana....
Andata: gelo e sonno sul Frecciabianca.
Arrivo: 40 gradi e umido a S.Lucia, ma profumo di mare e aria di vacanza...
Sul primo vaporetto (e poi anche sul secondo, e sul terzo...) ci hanno pressato come sulle scialuppe del Titanic e così non ci siamo accorte di essere arrivate alla fermata dove avremmo dovuto avvisare la Gaia di salire.. che quindi è arrivata di corsa e l'ha preso al volo.
Poi dritte al Lido, abbiamo passato la giornata in spiaggia, strapiena ma pur sempre spiaggia!
Tornando, al secondo giro sul vaporetto abbiamo pensato di morire di schifo per la gente sudata appiccicata addosso ma poi ci siamo riprese grazie a spritz & patatine.
Ma la parte più tragica della giornata doveva ancora arrivare: il viaggio di ritorno.
Quando siamo salite e abbiamo preso posto secondo le nostre prenotazioni ci è sembrato di entrare nella sauna della Getfit, o di essere di nuovo a Mull Haven a Barbados appena prima che piovesse... ma il pensiero è stato: ora parte e accendono l'aria condizionata. E invece NO l'aria non è partita e noi siamo andate in cerca di posti in carrozze più fresche, ma niente, aria rotta quasi dappertutto... l'unico posto che ci è sembrato fresco e adatto è stato lo spazio fra la prima carrozza (di prima classe) e quella del guidatore, per terra, sulla moquette lurida e davanti al bagno degli uomini!
Mhhh che viaggetto confortevole! Abbiamo contato e giudicato ogni singolo avventore del cesso e insultato gente, capitreno e inservienti a caso per tutto il tempo, siamo state asciugate da una tipa strana che a un certo punto si è voluta unire a noi, abbiamo imparato come si fa a non pagare il biglietto nascondendosi nel bagno e siamo state battezzate dallo champagne destinato alla prima classe che un'hotess ha pensato bene di aprire dirigendo tappo e getto a fontana verso di noi.
E dire che saremmo dovute essere a St. Tropez :)