Ma almeno c’è il sole, invece della pioggia fastidiosa che ha accompagnato tutto ieri i romani (e credo non sia andata meglio nelle altre regioni, in effetti).
Che dire? Il tempo si è finalmente ricordato che è inverno e ha deciso di regalarci delle giornatine “come si deve”.
In tutto questo, la sottoscritta continua a combattere una battaglia personale contro la tosse canina che l’affligge da ormai 10 giorni e che non accenna a diminuire nonostante abbia provato praticamente tutto quello che c’è sul mercato.
Anzi, se avete dei rimedi casalinghi testati suggeritemeli che, tanto oramai, tentar non nuoce!
Il libro di oggi ha il suo perchè:
Mi è arrivato per posta qualche giorno fa dal bookring al quale mi ero segnata mesi fa (e che, ovviamente, avevo dimenticato).
E cade a fagiuolo, direi.
Perchè ho proprio voglia di leggere una storia avvincente.
E voi? Vi siete ritagliate uno spazietto in queste festività per leggere? Quali autori vi terranno compagnia durante questo periodo?
Canone Inverso, Paolo Maurensig
Il “canone inverso” è nel linguaggio tecnico musicale, una forma di fuga molto più complessa, perché non è basata sulla ripetizione dello stesso tema. A Vienna per la stagione concertistica, il narratore della storia incontra un suonatore ambulante in una taverna di Grinzing. Un po’ per scherzo, un po’ per scherno, gli chiede un pezzo difficilissimo: una ciaccona di Bach. L’ambulante la esegue alla perfezione, stende il cappello e riceve una ricca mancia dallo stupito ascoltatore. Il giorno dopo lo scrittore incontra di nuovo il singolare musicista che gli rivolge una domanda: ha mai raccontato una storia ambientata nel mondo della musica? Lui ne conosce una forte e misteriosa: una storia terribile. In seguito a quali disavventure un artista eccelso si è ridotto a trascinare per bettole e osterie un talento che avrebbe potuto aprirgli i palcoscenici dei teatri più celebri del mondo? Qual è la forza terribile che è entrata nella sua vita? Maurensig costruisce un’avventura in cui le sorprese, i trasalimenti, i colpi di scena non sono puri espedienti narrativi, ma simboli drammatici dello scontro tra le inquietudini, la delicatezza delle anime individuali e la ferocia della storia di questo secolo.
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