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Welcome back!

Da Silviapare
Welcome back!È la prima volta che entro nel paese con la mia bella Green Card nuova (l'altra volta avevo ancora il famigerato Advance Parole). Naturalmente amici e conoscenti si erano affrettati a raccontarmi storie dell'orrore, del tipo "vedrai, il fatto che sei stata via così tanto ti creerà dei problemi. Vorranno sapere perché una residente lascia il paese per tre mesi, ti faranno un sacco di domande, se fai l'immigration in uno scalo intermedio lascia del tempo per un possibile interrogatorio".

È stato quindi con comprensibile inquietudine, per fortuna smorzata dall'indicibile spossatezza dell'epico viaggio (sveglia alle quattro - fra l'altro inutile perché lo scalo era a Francoforte e non c'era bisogno che arrivassi a Malpensa due ore e mezza prima - partenza per Francoforte in ritardo causa sciopero a Malpensa, con conseguente stress per la paura di perdere la coincidenza - pericolo scampato grazie al pilota tedesco che sicuramente veniva dalla formula uno - e poi undici ore filate di volo), che mi sono accostata al banco dell'Immigration, oltretutto con la borsa piena di frutta, kiwi del vicino di casa e mandarini natalizi, mentre sopra di me il video di benvenuto mostrava riprese di persone fermate e multate perché avevano nel bagaglio frutti proibiti tipo, appunto, mandarini.

Il poliziotto dell'Immigration prende i miei documenti sudaticci e mi chiede quanto tempo sono rimasta in Italia. Eccoci, penso, mentre ripasso storie apocalittiche di parenti malati da raccontare se le cose dovessero mettersi male. "Mmm... dall'inizio di ottobre? Circa tre mesi...?"Lui mi fa i soliti timbri e mi restituisce i documenti, dicendo: "Welcome back!" (Anche i mandarini si sono salvati: alla dogana hanno fermato per il controllo bagagli il tizio prima di me.)

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