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Welcome to my life, tattoo

Creato il 09 ottobre 2012 da Laprugna @laprugna

No, quello in foto non è il mio braccio, ho decisamente meno peli e diciamo che è meno cotechiniforme. Salve, sono riemersa da un momento di isteria e crisi, di quelli canonici pre-esami. Oggi ho fatto un esame ed è andato bene bene, e non scriverò quanto ho preso perchè odio la piega del blog/facebook is the new libretto universitario. Comunque, detto tra noi, fottesega. Oggi vi parlerò di uno dei miei più radicati desideri, paure e cotillons: il tatuaggio. No, non vi aspettate una lezione su come nasce il tatuaggio o di cosa rappresenta culturalmente, per quello ci sono wikipedia e tanti blogger più portati della sottoscritta che, semplicemente, si ritrova a poter delirare online. Io non ho, ancora, un tatuaggio, seppure lo desideri da un paio d'anni. Ho 21 pacchetti da 365 giorni sul groppon e presto diventeranno 22, prima dovevo auto-regalarmelo per i 18 anni, poi di anno in anno mi dicevo "ormai dopo l'estate" e amenità simili, così che son passati 4 anni e ancora di tatuaggio, a parte quelli con la biro, nemmeno l'ombra. I fattori principali della mancata esecuzione sono fondamentalmente il cacazzo (also known as paura) che considero il fattore meno rilevante, l'indecisione sul cosa e quella sul dove. Rappresentando, per me, il ricordo di un periodo significativo, negli anni il "cosa" è mutato qualche volta, siamo passati da un simbolo ad una frase di una canzone (ovviamente non dirò quale e di chi finchè non si avvererà), dal polso -parte interna, come in foto- a "diamine, non lo so, mi hanno detto che fa malissimo e che non conviene perchè un eventuale datore di lavoro mi prenderebbe a pedate". Come vedete sono abbastanza decisa e convinta di sto par de balle. Non conosco molta gente che abbia esperienza in merito, per lo più conosco gente che s'è fatta tatuaggi a cazzo, orripilanti (non come significato e cazzi vari, parlo a livello di fattura proprio), e che m'ispirano quanto un dvd con "Non dirmi mai" di Gigi D'Alessio in loop per ore e ore. Se voi avete un po' di esperienza in merito, ogni commento è gradito, ovvio. Per ora son ferma, in stallo, la faccenda del lavoro mi pare una gran cagata, però visto che "sono giovane e non so nulla" (cit. genitori random) magari costituisce un problema reale di cui tener conto, soprattutto considerando la mia incapacità cronica che mi porterà a fare lavori poco inerenti a giurisprudenza. Per il dolore, amen, cioè è preventivato e lo do per scontato, è un tatuaggio non un massaggio con oli profumati in un centro benessere, anzi, detesto chi dice "lo vorrei fare, però non so se fa male", MA CERTO BEOTA, boh dai, la smetto, l'isteria residua comincia a farsi viva. Adesso fate un po' di esperienza sharing e ditemi "vai tranquilla che tanto il lavoro non lo trovi nemmeno a 90 anni e il polso è un posto come un altro". 

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