Welfare: Rotta e Zardini scrivono a Faraone

Creato il 25 giugno 2014 da Leone_antonino @AntoniLeone
“E' partita la campagna del PD, afferma Davide Faraone responsabile Welfare del PD, in tutto il paese, gireremo ogni città, incontreremo le famiglie, gli assistenti sociali, gli insegnanti, il non profit. Raccoglieremo le denunce e le proposte. Promuoveremo naturalmente i servizi che funzionano, e li proporremo come modello per l'Italia. Tuttavia molte cose possono essere fatte, già da ora, senza l'intervento del legislatore, con semplici provvedimenti amministrativi, dai comuni, dall'Inps e dalle Asl". "Il nostro paese è un generatore di frustrazioni per persone disabili e un moltiplicatore di disperazione per le famiglie, continua Faraone. A cominciare dalla via crucis che porta al riconoscimento della condizione invalidante. Carte, verbali, iter stressanti, soprattutto per i minori disabili: 4, 5 visite tra Asl ed Inps per il rilascio della certificazione. Tempi biblici per l'attesa dei verbali e per la liquidazione dell'indennizzo economico. Revisioni ogni due anni o anche meno che costringono al ripetersi dell'intera procedura senza alcun motivo”. Occorre realizzare maggiore collaborazione ed integrazione da parte delle pubbliche amministrazioni in particolar modo nel caso in cui le fasi di lavorazione del processo di produzione del servizio sono assegnate a enti o organi pubblici diversi. Si pensi ai tempi troppo lunghi di definizione delle richieste di invalidità civile che sono assegnate alle Asl ed all’Inps e al reclutamento delle categorie protette nel rispetto dei limiti delle quote di riserva. Su quest’ultimo problema i deputati Alessia Rotta e Diego Zardini hanno scritto a Davide Faraone per sollecitare un intervento urgente a favore delle persone disabili. Si riporta la comunicazione:
“La tua iniziativa “Disabili e burocrazia, ecco cosa si può fare subito” è apprezzabile e condivisibile perché è finalizzata a migliorare l’offerta dei servizi alle persone disabili che rappresentano le fasce più deboli e bisognose di sostegno e di una corsia preferenziale.
Spesse volte si commette l’errore di pensare che il miglioramento continuo possa avvenire soltanto ed unicamente con le grandi riforme legislative quando invece può essere realizzato anche con la legislazione vigente ed a costi zero. I processi di produzione di prodotti e servizi nelle pubbliche amministrazioni sono obsoleti e, quindi, mal si adattano al miglioramento continuo ed ai cambiamenti che avvengono nella società italiana e nel pianeta. Pertanto, occorre ripensare e ridisegnare i processi di produzione dei servizi della macchina statale per renderli snelli e veloci e sottrarre il disegno organizzativo delle strutture pubbliche al vincolo normativo.
Con questa nota si intende sottoporti il grave problema dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e specificatamente nelle pubbliche amministrazioni. La legislazione vigente lo consente e le pubbliche amministrazioni sono troppo lente per dare attuazione agli adempimenti previsti dalle disposizioni di legge.
La materia delle assunzioni dei soggetti disabili da parte delle pubbliche amministrazioni è attualmente regolata dalle seguenti disposizioni normative:
- Legge 12 marzo 1999, n. 68, avente la finalità di “promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro”. L’articolo 3, comma 1, della medesima legge disciplina le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva a favore dei soggetti disabili;
- Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla Legge 30 novembre 2013, n. 125, il quale prevede all’art. 7 una deroga a favore delle categorie protette, incluse le persone disabili, al divieto di nuove assunzioni nel caso in cui le pubbliche amministrazioni una situazione di soprannumerarietà e di eccedenza di personale. Il comma 6 e 7 disciplinano rispettivamente la rideterminazione del numero di assunzioni obbligatorie delle categorie protette e l’assegnazione al Dipartimento della Funzione pubblica il compito di monitorare l’osservanza dell’obbligo da parte delle pubbliche amministrazioni.
Alla luce dell’attuale legislazione non esistono ostacoli di ordine legislativo a dare attuazione all’articolo 7, comma 6 e 7, del Decreto Legge n. 101/2013 in materia di assunzioni delle categorie protette nelle amministrazioni pubbliche nei limiti delle quote di riserva stabilite dalle disposizioni normative. Purtroppo si assiste a tempi troppo lunghi da parte della burocrazia pubblica nell’espletare gli adempimenti previsti rispetto alle aspettative delle categorie protette, le quali da molto tempo aspirano ad entrare nel mondo del lavoro.
Si cita il caso Inps, il quale dopo aver espletato il processo di selezione ed inviato la richiesta della documentazione alle persone risultate idonee ha bloccato in data 11 febbraio 2013 il reclutamento a causa delle disposizioni di legge antecedenti al D. L. n. 101/2013. All’inizio di aprile 2014 l’Istituto ha richiesto per la seconda volta la documentazione alle persone risultate idonee alle prove di selezione ed interessate all’assunzione e da tale data non si ha alcuna notizia sui tempi di definizione delle assunzioni.
Considerata la mancanza di notizie certe sui tempi di attuazione del D. L. n. 101/2013 e l’urgenza di avviare l’assunzione delle categorie protette nelle pubbliche amministrazioni, si è provveduto a presentare diverse interrogazioni finalizzate a velocizzare l’attuazione del reclutamento delle persone disabili da parte delle pubbliche amministrazioni:
- Interrogazione 4/01464 del 24/07/2013 firmatari Diego Zardini, Alessia Rotta ed altri deputati http://bit.ly/1ntMkpw
- Ordine del giorno su P.D.L. 9/01682-A/084 del 24/10/2013 presentato da Diego Zardini ed accolto dal Governo http://bit.ly/1nW1ln7
- Interrogazione 5/ 01607 del 28/11/2013 firmatari Diego Zardini e altri parlamentari
http://bit.ly/1nW1ln7
- Interrogazione 5/03015 del 18/06/2014 firmatari Alessia Rotta e Diego Zardini
http://bit.ly/1p5jt1z
Si fa presente che alle interrogazioni non vi è stata alcune risposta e che l’o.d.g. pur condiviso dal Governo non ha portato ai cambiamenti auspicati.
Si ritiene urgente e importante avviare e concludere il processo di reclutamento delle persone disabili nelle pubbliche amministrazioni in un momento in cui non occorrono modifiche normative e non serve la copertura finanziaria in quanto è prevista dal Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito con modificazioni dalla Legge 30 novembre 2013, n. 125.
Si rimane in attesa di conoscere gli interventi che verranno effettuati presso il Ministero del Lavoro per risolvere la problematica descritta”.
Alessia Rotta
Diego Zardini

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