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Wellness cooking: la cucina del benessere per una sana alimentazione

Pubblicato il 27 febbraio 2013

E’ sempre maggiore il numero di persone che soffre di patologie alimentari: celiachia, intolleranze a vari alimenti – lattosio, cereali, zucchero, lieviti – e che, a causa di questo, è costretto a modificare la propria alimentazione.

Dilaga inoltre, allo stesso tempo, una sempre maggiore consapevolezza sui rischi di un’alimentazione sregolata o inappropriata, non attenta alle necessità individuali o anche solo alla composizione e filiera produttiva dei singoli alimenti.

Sempre più persone dunque si trovano a dover far fronte a nuove realtà alimentari, dovendo abbandonare luoghi comuni o conoscenze fino a quel momento ritenute valide per tutti.

Abbiamo parlato oggi con Roberta Fetoni, che ci presenta la sua professione: Cuoca del benessere.

welness cooking

  • Come è iniziato questo percorso?

Mi sono trovata anche io in una situazione analoga a quella appena delineata in passato quando, per motivi di salute, ho scelto di cambiare la mia alimentazione.
Per seguire la mia grande passione per la cucina, approfondita fino a quel momento da autodidatta e per insegnamenti ricevuti in casa, volli fortemente diventare cuoca: mi iscrissi ad una scuola, e mentre la sera lavoravo già in ristorante, la mattina andavo al corso, e mi diplomai come cuoca.

Con il tempo, visto l’aumentare delle crescenti esigenze di salute legate all’alimentazione, decisi di specializzarmi in cucina naturale, fino a creare una nuova figura professionale, la “Wellness Cooking Trainer” (cuoca del benessere) che potesse andare incontro alle persone con le loro nuove esigenze alimentari ed aiutarle a superare ostacoli quotidiani senza abbandonare il gusto, anzi magari scoprendone di nuovi, mantenendo un’alimentazione corretta.

La mia professione affianca quella del medico, del naturopata, del nutrizionista, in quanto le integra e le completa. Il mio ruolo, però, e questo tengo a precisarlo, non è quello del medico, non scrivo ricette: il mio obiettivo è infatti quello di “tradurrein ricette gustose ed accessibili tutte quelle restrizioni alimentari a cui molte persone devono attenersi (celiaci, intolleranti, chi sceglie di seguire linee alimentari alternative – vegetariani, vegani o altro -).

In questo progetto mi sono affiancata ad un naturopata, da cui ho appreso ed apprendo ad oggi molte nozioni fondamentali sull’alimentazione che, insieme ai miei continui studi, mi aiutano ad approfondire il campo di applicazione della cucina.

Se un cliente, dopo una consulenza con il naturopata, ha bisogno di indicazioni o di ricette per mettere in pratica quanto consigliato di seguire nella sua alimentazione, con il mio aiuto può agevolmente risolvere queste difficoltà.

  •  Questa tua pratica si può paragonare ad altre diete o regimi alimentari che conosciamo?

No, perché non si tratta di un regime alimentare, ma soltanto di un tipo di cucina, di un approfondimento della cucina tradizionale che, studiando alimenti alternativi a quelli conosciuti ed utilizzati comunemente, ne ricava delle ricette. Posso mettere in pratica, con tante soluzioni e con gusto, i dettami di un regime alimentare, ma non certo indicarlo o stabilirlo io: non stabilisco io quale alimentazione sia giusta.

  • Come possiamo capire cosa ci fa bene e cosa evitare?

Dopo aver consultato un naturopata, o un nutrizionista, o un medico, una di queste figure in cui abbiamo fiducia e che possa darci indicazioni, io posso fornire suggerimenti personali sulla base delle mie conoscenze, ma non posso stabilire cosa è bene o male per una persona. Non ne ho la qualifica e non intendo farlo.

  • Quali sono i benefici apportati da questa cucina?

Permette di mangiare in modo sano, seguendo le proprie necessità di dieta senza però tralasciare il gusto, anzi, trovando soluzioni alternative che altrimenti porterebbero a consumare sempre le stesse pietanze per mancanza di conoscenza e preparazione, o a doversi accontentare di mangiare prodotti preconfezionati ed industriali proposti dal mercato. Può insegnare a dare sfogo alla propria creatività o desiderio di crearsi le proprie pietanze, a ridurre gli sprechi, a variare i pasti, a ritrovare il piacere di cucinare come si faceva una volta, con ingredienti semplici, senza artifici, ma con soddisfazione ed appagamento.

  • Può avvalersi di questa pratica anche chi non ha disturbi di nessun genere, solamente per avere un’alimentazione più corretta?

Certamente! come dicevo, si tratta di prestare attenzione a delle necessità, quindi queste possono essere dettate anche da scelte autonome. In questo caso, la creatività può avere molto più sfogo. Anche se credo opportuno  sia sempre uno specialista a stabilire quale possa essere la giusta alimentazione, il “mangiare sano” per ognuno di noi; ciascuno di noi infatti è diverso e necessita di una alimentazione su misura.

Per rispondere inoltre alla crescente esigenza di molte persone di ritrovare il gusto di cucinare, il valore delle tradizioni di un tempo, la cucina come gesto d’amore, verso noi stessi e chi amiamo, una maggiore consapevolezza ed una valorizzazione del cibo…la cucina del benessere è davvero adatta a tutti.

  • Cambiano anche i tipi di cottura o solamente gli ingredienti?

Prevalentemente i tipi di cottura sono gli stessi, certo si dà molta più attenzione a cotture che mantengano inalterate le proprietà ed i sapori, privilegiando quindi, ove possibile, la cottura a vapore, evitando di friggere, più qualche ulteriore accorgimento…

  • Mantenendo il gusto, ma eliminando comunque molti ingredienti presenti in una dieta normale, rischiamo di toglierci elementi importanti per la nostra nutrizione?

No, perché ovviamente si parla sempre di piani alimentari stabiliti da specialisti, quindi studiati ad hoc per ogni singola esigenza. E, con il mio supporto tecnico, aiuto ad arricchire la dieta giocando con gli ingredienti e creando ricette diverse pur restando nell’ambito di quanto indicato dallo specialista, sempre nell’ottica di un’alimentazione adeguata per ogni individuo.

  • Puoi farci qualche esempio pratico di come si applica questo tipo di cucina?

Faccio due esempi: un cliente viene da me con la diagnosi di celiachia, deve cambiare la sua alimentazione eliminando tutti gli alimenti contenenti glutine. L’unica prospettiva sarebbe quella di ricorrere ad alimenti preconfezionati di origine industriale, più o meno a base sempre degli stessi ingredienti o, togliere semplicemente tutto ciò che possa contenere glutine e nutrirsi delle poche cose che restano. A questo punto intervengo io, trovandogli delle soluzioni alternative mettendogli a punto delle ricette ad hoc, basandomi ovviamente sui dettami del nutrizionista, del naturopata, del medico… Il mio intervento quindi spazia dalla preparazione del pane, dei dolci, della pasta, con farine senza glutine, al supporto nell’acquisto di prodotti adatti a lui, accompagnandolo nella spesa, insegnandogli a leggere le etichette degli ingredienti, a consultarle, a capirle.

Un altro cliente tipo è quella persona che, per scelta, voglia adottare un’alimentazione alternativa, un diverso regime alimentare (dieta del gruppo sanguigno, vegetarianesimo, veganesimo…), ma non sa tecnicamente come partire perché spiazzato dall’eliminazione di molti alimenti a cui era abituato. In questo caso il mio intervento mette a conoscenza di quali alimenti alternativi utilizzare, insegna ad impiegarli e crea ricette su misura per lui.

  •   Come si esplica il tuo lavoro?

Effettuo delle consulenze in studio, basandomi sempre sul responso di uno specialista o su precise indicazioni del cliente, e partendo da una lista di alimenti possibili, formulando anche ricette; effettuo lezioni private a domicilio, insegnando a cucinare; organizzo corsi per far conoscere alimenti alternativi ed eventuali impieghi; collaboro con negozi che vendono prodotti biologici o senza glutine, fornendo consulenze alla clientela che magari è incuriosita da un certo ingrediente, ma non sa come utilizzarlo o vorrebbe trovare delle alternative…alla solita minestra!

Ecco dunque una nuova professione, alternativa, una figura professionale che renda creativa e personalizzata l’alimentazione che dobbiamo seguire, preventivamente concordata con uno specialista. Quando mangiare sano diventa una gioia per la salute.

Per ulteriori informazioni, Roberta Fetoni afferisce al Centro Naturopatico di Milano.

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