Londra
Passeggiamo nel cuore della capitale inglese e ci troviamo subito in Piccadilly Circus. Qui ci si dava appuntamento da ragazzi, quando eravamo qui a studiare, giovani da ogni parte del mondo, spensierati, allegri, con pochi soldi e una gran voglia di divertirci, ma soprattutto di imparar, scoprire, capire. Londra era la capitale di Europa e seconda solo a New York, nel mondo. Era la capitale dell’arte e in maniera totale della musica. Il pop qui varcava i confini del mondo per diventare immortale. Brani come Yesterday e Satisfaction non hanno età, sono baluardi senza tempo.
Proprio partendo da Piccadilly, lasciando la statua di Eros, si raggiunge in pochi minuti con la metropolitana, ma anche a piedi, una zona di Londra che della musica fa la sua colonna sonora quotidiana. E’ il quartiere chiamato West End e si dipana tra Shaftesbury Avenue, The Strand e Drury Lane. E’ il regno del musical, gli spettacoli che poi girano il mondo in lingua originale o tradotti dalle compagnie indigene. Da alcuni anni il musical è un genere che incontra un po’ in tutto il mondo, Italia compresa, i favori di un pubblico ampio e variegato. Ma la sua culla è qui, in queste strade, punteggiate da teatri antichi e suggestivi, come Lyceum Th., Lyric Th., Queen’s Th., Her Majesty’s Th. e molti altri. Tutti palcoscenici che ospitano, anche per molti anni di seguito, lo stesso spettacolo e ogni sera scatta il sold out. Spettacoli che tutti conoscono, come: Mamma mia, Les Miserables, Phantom of the Opera, The lion king, Billy Elliot e tanti altri.
All’uscita da un bel musical, due sono le cose da fare: andare a mangiare una cosetta in uno dei tanti ristoranti cool della zona, oppure andare in un disco club, a far quattro salti. In fondo è il modo migliore per non far fermare la musica.
Mauro Pecchenino