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What about Europe? Piccoli stereotipi e grandi verità.

Creato il 28 agosto 2014 da Martinaway @MartinawayTB

"Talvolta i tratti distintivi di una data nazione sono così pittoreschi e peculiari che siamo portati a identificarli con quella sola nazione - l'Inghilterra con i suoi autobus a due piani, l'Olanda con i mulini a vento (trovata brillante per un paesaggio così piatto: pensa a come ti trasformerebbero il Nebraska), Parigi con i suoi caffè lungo i marciapiedi. Eppure, ci sono cose che buona parte dei paesi fa con naturalezza, ma che altri sembrano avere difficoltà ad afferrare.

Prendete i francesi, per esempio: non c'è verso di farli mettere in coda. Ci provano, ma sembra più forte di loro. Ovunque a Parigi, si vedono file ordinate di gente che aspetta l'autobus, ma non appena questo accosta, la fila si disintegra all'istante, trasformandosi in una specie d'esercitazione antincendio di un manicomio, con tutti che si arrampicano mani e piedi per salire a bordo per primi, affatto noncuranti d'infrangere il sacrosanto principio di una coda.

Ai britannici d'altro canto sembrano sfuggire le regole di base del comportamento a tavola, come dimostrare la loro mania di mangiare hamburger usando coltello e forchetta. E poi non smetto mai di stupirmi di fronte alla quantità di inglesi che si affannano nel tentativo di raccogliere il cibo con la forchetta girata al contrario, portandolo alla bocca in bilico sul dorso. È da più di dieci anni che vivo in Inghilterra, e tuttora mi riesce difficile reprimere l'impulso di andare al tavolo di perfetti sconosciuti nei pub o nei ristoranti e dire: "Permette che le dia qualche ragguaglio su come evitare che i piselli rimbalzino da un capo all'altro del tavolino?"

I tedeschi non capiscono l'umorismo; gli svizzeri non hanno idea di cosa significhi il divertimento, gli spagnoli trovano che non ci sia nulla di ridicolo nel cenare a mezzanotte e gli italiani non avrebbero mai dovuto beneficiare dell'invenzione delle automobili.

Una delle piccole meraviglie del mio viaggio in Europa fu scoprire che il mondo poteva essere tanto vario da originare modi diversi di fare in pratica le stesse identiche cose, tipo mangiare e bere e acquistare biglietti per il cinema. Mi affascinava come gli europei potessero essere tanto uguali tra loro - a tal punto da risultare al contempo universalmente intellettuali e cerebrali, guidare auto minuscole e vivere in piccole case di città antiche, amare il calcio, essere relativamente così poco materialisti e rispettosi delle leggi, avere alberghi con camere gelide e locali dove bere e mangiare in un'atmosfera intima e invitante - pur rimanendo così eternamente e sorprendentemente diversi. Amavo l'idea che in Europa non ci fosse nulla di definitivo.

[...]

È interessante notare che la pessima fama di autisti dei francesi risale a molto prima dell'invenzione del motore a combustione interna. I viaggiatori britannici che nel diciottesimo secolo si recavano a Parigi avevano già notato quanto i francesi fossero folli alla guida, descrivendo la "sconvolgente velocità alla quale si vedono sfrecciare le carrozze per le strade... Non è cosa rara assistere all'investimento di un bambino, spesso con conseguenze mortali". Sto citando da The Grand Tour di Cristopher Hibbert, un libro che ha l'enorme pregio di sottolineare come i popoli d'Europa si mantengano da almeno trecento anni fedeli ai propri stereotipi. Già nel sedicesimo secolo, i viaggiatori descrivevano gli italiani come volubili, inaffidabili e irrimediabilmente corrotti, i tedeschi come ingordi, gli svizzeri così esasperatamente cerimoniosi e precisi, i francesi, be', insopportabilmente francesi."

Bill Bryson, Una città o l'altra

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INFO

"Bill Bryson è nato a Des Moines (Iowa) nel 1951. Dopo aver vissuto dal 1977 in Inghilterra, dove ha svolto attività giornalistica, è tornato negli Stati Uniti e ora risiede a Hanover (New Hampshire)".

Il libro " Una città o l'altra" è edito da TEA Libri ed è possibile acquistarlo in tutte le librerie e online (ISBN 978 88 5020 997 2).

[Le informazioni riguardanti l'autore sono state tratte dal sito www.tealibri.it]

[Le foto sono state tratte da Google]


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