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What's inside her never dies

Creato il 24 luglio 2011 da Marianna_lentini @MariannaLentini
E mi ricordo la corsa in taxi per raggiungere l'Alcatraz, le mie scarpe rosse, l'adrenalina che ci fregava perchè noi si andava ad ascoltarla dal vivo, quella voce magnifica e al tempo stesso straziante, maledetta, dolorante, come se sanguinasse in fondo ad un inferno vorticoso, capace di toccarti l'anima come poche. Già allora era così, Amy Winehouse. Unica. La ricordo sul palco quella sera, con un mini dress nero e bianco con un vistoso fiocco sul seno. I sorsi avidi ad un bicchiere di vino, lo sguardo a tratti vacuo. E la sua voce. Quella voce che ti graffiava il petto e quelle parole cariche di tutta la sua fragile umanità. Nessuno di noi, nessuna di quelle persone che erano con me quella sera, e sono rimaste dentro di me, e sempre lo saranno, può credere che sia davvero accaduto. Perchè è come se ci avessi rubato la meglio gioventù Amy, andandotene, come se ci avessi imposto di lasciarci per sempre indietro quelli anni, che sono stati forse i più belli della mia vita. Ho letto che non si compiange una persona che butta così la sua vita, e nemmeno io te lo perdono. Sono incazzata nera con te. Perchè ci hai preso tutto, tutto il bello di quel tempo. E te lo sei portato via con te.

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