What’s the weatherTRASH like today?
Ammettiamolo, chi non si è mai fermato una volta a osservare e commentare ciò che offre il popolo della strada? Dissonanti, trasandati, eccessivi e sicuramente multi genere i colori e le forme che invadono la metropoli, subito raggruppate in un’unica grande categoria: TRASH.
Questa parola indica letteralmente spazzatura ma, in termini più moderni, è riconducibile alla scelta di grandi artisti (Picasso, Warhol etc.) di utilizzare materiali di scarto nell’arte segnando il passaggio successivo del termine a come lo intendiamo noi oggi: contrasto stridente, disarmonia materica e cromatica.
Il trash è il culto del brutto, dello sgraziato, ma non per questo considerato meno adatto al patinato mondo del fashion che, in realtà, offre sempre più terreno fertile a questa corrente.
Così ai grandi nomi si affiancano sempre più stilisti emergenti che fondano su tale concept le proprie collezioni.
La Maison SORAPOL fa del trash e del gossip la sua vera essenza: il giovane designer tailandese Sorapol Chawaphatnakul e il direttore creativo Daniel Lismore amano abbinare tinte forti, fluo, per materiali nobili e altri più sperimentali, puntando sul colore e sulle stampe, sui dettagli kitsch e soprattutto sull’interpretazione in passerella, per dei modelli che sfilano in modo prettamente anticonformistico, maschere che riprendono e satireggiano i retroscena del dorato mondo delle star,incarnando la decadenza dell’icona.
In ciò il supporto di due grandi illustratori: il belga Achraf Amiri e l’italianissimo Domenico Cordua, entrambi a Londra a unire “Trash” e “Fashion” in un unico grande mondo illustrato.
L’eccesso stimola la curiosità, il bizzarro allarga gli orizzonti. Perché non dare un’occhiata?!
Valentino Fiammetta