Magazine Talenti

Whatever works

Da Parolesemplici

Whatever worksOrbene (perchè ormale non esiste) siamo in dirittura di arrivo.

Lo spartiacque fra il vecchio e il nuovo è un momento così stucchevolmente retorico da far venire la nausea.

I tempi dei sorrisi e di auld lang syne, che partiva in testa allo scoccare della mezza, sono lontani anni luce.

Mi vedo in flashback, bambola recitante un copione in buona fede: perchè si deve esser grati, sempre, e ci si deve predisporre all’ottimismo e alla speranza.

Normalmente la concretezza va a puttane, fra un sorso di prosecco e un frammento del messaggio a reti unificate.

E invece è proprio l’attaccamento alla realtà che non dovremmo perdere di vista nemmeno per un secondo.

Tralascio volentieri le considerazioni socio-politiche: c’è chi scrive di questo molto meglio di me.

Poi, si sa, sono una liberale “spatriata”, quindi che  diavolo potrei dire?

Quest’anno che arriva non sarà buono: per le mie previsioni ho basi concrete.

Temo da uno a tre seri peggioramenti delle condizioni di salute di familiari stretti (non posso essere più dettagliata, perchè i tumori sono animaletti molto astuti).

Temo l’ufficializzazione di una delle più grosse cazzate che la mente di mio figlio potesse partorire.

E che sarà mai tutto ciò, dato che l’unica certezza è che dobbiamo schiattare tutti?

Ora che ci penso, una novità toccherà anche a me: un’anca nuova, lucida e fiammante.

Ne avrei fatto, e ne farei ancora a meno, ma accontentarsi di passeggiate a tempo è deprimente.

Fra tutto questo grasso che cola, facendomi largo a bracciate, a voi auguro, con tutto il cuore, di

arrangiarvi.

Dopotutto non è ciò che facciamo a partire dal momento in cui, ahinoi, veniamo al mondo?

 

* foto tratta dal web


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :