Fabbrica di idee, fucina di talenti, White, il salone della moda contemporary, anche quest’anno, si è chiuso con un bilancio positivo, confermandosi tra le migliori vetrine per designer emergenti. La fiera, ideata e promossa da Massimiliano Bizzi col patrocinio del Comune di Milano, resta infatti uno degli eventi più innovativi della fashion week milanese e, stavolta, registra una crescita del 12% rispetto all’edizione di settembre 2014.
Un’affluenza record di visitatori quindi per il salone meneghino dedicato alla moda donna primavera estate 2016 che, dal 26 al 28 settembre, ha preso vita nel fashion district di Milano nei consueti spazi in via Tortona, 27 (Superstudio Più), 35 (Hotel Nhow) e 54 (Area ex Ansaldo). Punta di diamante della ricerca, con i suoi 18.500 metri quadrati espositivi, White, ha attentamente selezionato brand votati alla sperimentazione e eccellenze handmade, ospitando quasi 450 aziende e inaugurando una sezione che arricchisce la rassegna milanese di nuove proposte.
Si tratta di White Select, un padiglione interamente dedicato alle ultime generazioni di designer che hanno avuto l’opportunità di mostrare il proprio lavoro. Da Giuliana Mancinelli Bonafaccia, che ha presentato le sue preziose clutch colorate e i gioielli dalle sofisticate architetture, a Quattromani, il brand di Massimo Noli e Nicola Frau che, per la prossima stagione calda, in un tripudio di rondini e fiori di ciliegio, lascia esplodere motivi all print – disegnati da Berenice La Ruche – su capi delicati e onirici; da Arthur Avellano che dipana un plot futuristico in lattice serigrafato, incrociato con maglia in fibre naturali come la seta e il cotone total black, a Zaafar, la label tedesca riconoscibile per i suoi décor particolari, i creativi sono stati ospitati dalla prima edizione del progetto in un’area indipendente situata nella cornice post-industriale di Superstudio Più.
Un’altra sezione particolarmente interessante, sempre in Tortona 27, è sicuramente il Basement, l’area underground che raccoglie il meglio della ricerca internazionale. Tra i marchi schierati per questa edizione spicca Ilariusss, il brand di cappelli fatti a mano di Ilaria Soncini, e tra gli outsider Henrik Vibskov, il designer scandinavo diplomato alla Central Saint Martins di Londra che, con il suo stile audace ed eclettico, è ormai una presenza storica del White.
I designer di gioielli, in particolare, invece, sono stati ospitati nell’area sita negli spazi dell’Hotel Nhow in via Tortona 35. Lì tra le creazioni minimal d’acciaio inox di Design Digest e i gioielli glamour di Flaminia Barosini – piccole sculture in bronzo e argento che esplorano il fascino neuroestetico delle linee pure – anche le sottili ragnatele d’argento della designer newyorkese Bliss Lau, vincitrice della prima edizione del Time Contemporary Award.
L’area dell’ex Ansaldo, infine, flagship della moda contemporary pop, anche stavolta ha accolto la sezione più profumata dell’iniziativa, ritornando nella sede di via Tortona 54 con le proposte di otto specialisti di fragranze artistiche.
In un ambiente raffinato, pronto a evocare le calde atmosfere d’antan dei salotti aristocratici, i giovani stilisti e le start up più meritevoli, dunque, hanno accolto buyer, stampa, addetti ai lavori, ma anche semplici curiosi, per mostrare loro le proprie collezioni e fare ancora un passo in avanti verso la conquista del dorato Olimpo del fashion system.
Mara Franzese