Susan Edwards scrittrice americana famosa per le sue pubblicazioni romance su Nativi Americani e Western, come la sua “White” Series, molto apprezzata dai lettori e dalla critica USA che le ha riconosciuto diversi premi e nomination. Vive in California con il marito in una casa piena di animali, che lei adora, gatti e cani. Ama i cuccioli che sanno arricchire le sue giornate con tanti piccoli episodi divertenti. Un’altra sua grande passione è il giardinaggio, che comprende la coltivazione di erbe mediche, e che trae origine dal suo amore per la cultura dei Nativi Americani. Ama frequentare ed intrattenere rapporti con i suoi lettori attraverso i social networks.
Sito dell’autrice: http://www.susanedwards.com/
Sito della serie: http://www.susanedwards.com/white-series
White Series (secondo l’ordine di lettura temporale):
- White Dawn (Maggio 2002)
- White Dusk (Novembre 2002)
- White Shadows (Novembre 2003)
- White Wind (Marzo 1996)
- White Wolf (Gennaio 1999)
- White Nights (Aprile 2000)
- White Flame (Ottobre 1999)
- White Dreams (Ottobre 2000)
- White Dove (Luglio 2001)
- White Deception (Novembre 2004)
- White Vengeance (Novemmbre 2005)
Siamo nelle zone di frontiera del West, agli inizi del 1800, Emily Ambrose è una giovane sedicenne di straordinaria bellezza, figlia di un predicatore fanatico, che viene traumatizzata prima dall’abbandono da parte dei genitori e dopo dal fatto di essere stata testimone del loro massacro da parte di un gruppo di Indiani. In una terra così selvaggia, solo l’intervento da parte di un giovane sconosciuto pellerossa le permette di salvarsi la vita. Il ragazzo, nonostante si dimostri gentile e apparentemente sembri ricambiare l’amore di Emily, la riconduce dalla sua gente abbandonandola presso uno sconosciuto.
John Carter ama vivere e sopravvivere in questa terra aspra, rispettando le regole della natura, è abituato alla solitudine e rimane stupito nel ritrovare in questo luogo una ragazza abbandonata a se stessa, e che è stata vittima di queste vicissitudini che l’hanno privata di ogni energia e fiducia. Prova un’istantanea attrazione per la giovane, ma il suo desiderio più grande è far rinascere in Emily la fiducia e la serenità che le è stata tolta o che forse non ha mai avuto, e convincerla della sincerità dei suoi sentimenti.
Se avessimo a disposizione delle emoticons per le recensioni, oltre alle stelline, la mia faccina al termine della lettura direbbe “perplessa”. Se non volete leggere SPOILER fermatevi qui, perché purtroppo devo parlare dei contenuti del libro se voglio rendervi partecipi delle mie questions.
Premetto che da ragazzina sono sempre stata una grande estimatrice di questo genere di romance e naturalmente i miei eroi erano i Nativi Americani, ma questo libro deve essere la classica eccezione alla regola.
Viene definito Historical romance… ma dove? Solo perché siamo nel 1800 e c’è una fugace apparizione di un’attacco di un gruppo di Indiani e si parla di missioni etc. … ma una contestualizzazione più approfondita per dare un po’ più di spessore a questo racconto non era possibile?
La trama l’ho trovata scontata, piatta, a tratti noiosa e inverosimile. Non ho riscontrato un minimo tentativo di arricchire la storia con qualche elemento che potesse rendere il tutto un po’ più stimolante, per me povera lettrice (ho idea che mi si siano formate delle rughe d’espressione da accigliamento). Andando avanti nella lettura pensavo: “Adesso accadrà qualcosa, la prossima pagina forse…”; invece nulla. Non un litigio, un minimo franteindimento, suspance o complicazioni; o meglio, la scrittrice ad un certo punto ci ha provato, ma non ha tenuto conto che l’episodio magari doveva andare oltre la fine della pagina… se tutto si risolve in poche righe, dove sta il dramma?
Chiarisco ciò che reputo inverosimile in questo libro: non credo sia possibile che una giovane di 16 anni allevata da un pastore agli inizi del 1800 dopo essere stata abbandonata e aver assistito all’assassinio dei genitori da parte dei “selvaggi”, dopo due giorni si dimentichi pudore e retaggio culturale, per non parlare di un minimo periodo di lutto, e si metta a gironzolare felice per i boschi con un bell’indiano e ne diventi l’amante, e dopo tale professato amore passato un mese si innamori profondamente di un altro uomo.
La mascella mi è caduta, poi, quando lei scopre di essere incinta del suo precedente amante, e John non fa una piega. Va bene John, sarai un brav’uomo e non un caveman; ma un minimo di dubbio e sconcerto, no? Tutto quasi liscio come l’olio. Dimenticavo, e qui chiudo perché potrei andare avanti ore, ho riscontrato un problema di cultura mitologica: non è possibile far chiamare un Nativo Americano Apollo per la sua bellezza, non calza per niente.
Vedendo la lunghezza della serie White e il successo che ha riscosso, tale da dare origine a 12 libri, di cui ben 3 prequel rispetto al primo libro scritto dalla Edwards nel 1996, mi viene il dubbio di essere una pecora nera, tra le migliaia di lettrici dell’autrice americana, e visto che sono una scimmietta curiosa e in altre recensioni ho visto la presenza di tante stellette, da fare invidia alla notte di San Lorenzo, ho deciso di andare avanti con la serie e accettare il guanto di sfida che mi è stato lanciato.
Si ringraziano Netgalley e Carina Press per la preview
VOTO:
Titolo: White Dawn
Autore: Susan Edwards
Serie: White
Edito da: Carina Press
Prezzo: 4,99 $
Genere: Historical romance
Pagine: 90.000 (parole)
Data uscita: 21/11/2011 (versione ebook)