Magazine Cinema
Regia: Roland Emmerich
Interpreti: Channing Tatum, Jamie Foxx, Maggie Gyllenhaal, Jason Clarke, Richard Jenkins.
Trama: a John Cale, agente di polizia, è stato appena negato l'incarico che sognava, entrare nella scorta del Presidente degli Stati Uniti James Sawyer. Per evitare una delusione alla figlia, la porta a fare un giro della Casa Bianca. Quando un gruppo di terroristi conquisterà però l'edificio, Cale dovrà necessariamente mettercela tutta per salvare la figlia, il Presidente ed il Paese.
Io non voglio passare alla storia, voglio fare la differenza.
Crash, Bang, Boomm..ah, no, scusate, questo era l'inizio della recensione di questo capolavorone qui....pero' potrei clamorosamente riutilizzarlo (caso piu' unico che raro di autoplagio) anche per cominciare a parlarvi dell'ennesimo baraccone a firma Roland Emmerich.
Però qualche differenza c'è. Proviamo a fare il giochino.
Allora, là c'era un Presidente bianco e vedovo, qua è nero (fa molto Obama) e dotato di moglie e figlia provvidenzialmente all'estero. Là c'era il figlio del Presidente da portare fuori, qua c'è la insopportabile e petulante figlia dell'eroe da salvare, anche se alle volte speri che i terroristi le piantino una pallottola in mezzo agli occhi. Là i cattivoni-oni-oni erano coreani, qua il pericolo si nasconde in casa...per il resto siamo quasi di fronte allo stesso film.Uscito qualche mese dopo quel "Attacco al Potere" che tanto fece sghignazzare lo scorso anno, "White House Down" è la sua versione più lunga, ipertrofica, e casinista che assesta qualche sonoro scopaccione al suo predecessore.Emmerich sappiamo bene che non lavora propriamente di fino. Certo, è l'autore di quella porcheria di "2012"ma a lui dobbiamo anche un guilty pleasure come "Independence Day"che e' un po' il papa' di un certo cinema. Quindi la materia la conosce bene; ed ha pure a disposizione qualche dollarone in più.Fuqua no. Ecco perche' nel confronto tra baracconate Emmerich esce vincitore. L'"Attacco al potere" di Fuqua pare un residuato degli anni 80, si prende troppo sul serio, tutti i protagonisti sono convinti di stare recitando in chissà quale capolavoro (esemplare in questo senso il Presidente interpretato da Aaron Eckhart) finendo con il suscitare grasse risate, e gli effetti "esplosivi" sono raffazzonati assai. In "White house down" invece abbiamo un sacco casino fatto come si deve grazie ai suddetti bei dollaroni, al cinema infatti e' arrivato pure in 3d, il minimo indispensabile di sceneggiatura che tanto checcifrega visto che ci sono tanti botti, ed un cast assai azzeccato.
Jamie Foxx in vacanza premio dopo il tour de force di Dijango è un Presidente degli Stati Uniti tutto azione spari e battute spiritose, che gioca alla buddy comedy con l' eroe di turno, un Channing Tatum in canotta e bicipiti atto a cagneggiare come non mai eppure stranamente meno fastidioso del solito.
Completano il tutto una serie di comprimari di lusso in parti da cattivoni e una Maggie Gyllenhaal un pò spaesata, suppongo non sia troppo avvezza a recitare in pellicole del genere.
Il risultato sono 137 minuti (forse un tantino troppi) di assoluta baracconaggine che riescono comunque a divertire, una clamorosa cretinata da godere a neuroni azzerati, perfetta per riprendersi dalle fatiche di una lunga giornata di lavoro, un guilty pleasure da inserire in una versione aggiornata della lista dei "film vergogna...".
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