Il titolo è un nonsense, come il testo della canzone dei Jefferson Airplane. Ma ecco… sono sicuro che qualcuno sta morendo dalla voglia di correggermi e spiegarmi che:
…Alice is The Woman, or who most commonly today refer to as satan. She is ten feet tall in figurative terms, because of what has happened with The Creators creation of the universe, world, and His end biological creature, The Human. The Human, made of cells, including a brain. The Human is being destroyed by modern society which The Woman has controlled since the beginning of time, doctors, drugs, government, religion, etc etc.
E altri deliri assortiti. Vi rimando a questa gustosissima pagina, se avete tempo da perdere.
Letto? Bene.
Sembra un nonsense anche questo post, ma in realtà è proprio legato all’introduzione, giacché in rete non ci si può più permettere di dire preferisco il kiwi all’arancia, che subito arriva il maestrino di turno a spiegarti perché la tua scelta è sbagliata e che, a meno non voglia fare la figura dell’idiota, devi cambiare idea.
Ma quanto sono belli, questi Maestrini o Maestrine dalla Penna Rossa che girano online…
E chiariamo, correggere non è mai inutile, laddove si sbaglia. Ciò che proprio non si apprezza, da queste parti come da altre, è il tono sarcastico misto a una saccenza insopportabile da parte di chi lo fa.
Cosa che, per quanto mi riguarda, annulla immediatamente qualsiasi disponibilità al dialogo e al confronto.
Strano e anti-democratico, questo mio atteggiamento, ma terribile e vero.
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Bloggo da tre anni e mi paiono tre secoli. Quando ho cominciato, il blog su cui si litigava era Malpertuis, per ragioni che non sto a spiegarvi. Comunque, quei litigi avevano un senso, sciocchi come ogni litigio, ma un senso c’era. E poi, al di là dei troll di razza, con Elvezio si poteva discutere di tutto, anche troppo (mi raccomando, voi che commentate, ribadite quanto figo fosse Malpertuis nei commenti a questo post, ignorando il resto dell’articolo, per farmi incazzare), e le discussioni erano spettacolari.
Ora c’è solo la frustrazione di imporre sugli altri la propria autorità morale. L’aut aut. O almeno è questo che si avverte, con un odio intrinseco a caratterizzare il tutto, direttamente proporzionale al successo del blog preso di mira.
Si discuteva, qualche giorno fa, del perché molti blogger miei coetanei (nel senso della durata della permanenza online) stiano mutando i loro interessi e il loro bloggare.
Bah, la risposta è anche nella maleducazione generale. Non di tutti, ma di molti commentatori occasionali. A che pro continuare quando là fuori c’è gente così?
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Ma questo non vuol essere il solito post di lamentele. La situazione è chiara, palese. Basta farsi un giretto e vedere quanti commenti maleducati arrivano. Anche stavolta non metterò alcun link, per il “piacere” di uno dei miei lettori.
Prendo spunto, invece, dal post di un mio amico, che lamenta la chiusura di molti blog al commento libero.
Io ho poco da dire, sono stato un pioniere della registrazione per poter commentare, da sempre, perché mai ho sopportato gli anonimi.
Però credo sia un altro importante segnale dell’insofferenza generale, quello dell’arroccarsi dei blog in difesa, contro il trollaggio esasperato.
In Inghilterra si va in galera per trolling. Ma qui, come sempre, siamo in ItaGlia. Di sicuro qualcuno alzerebbe gli scudi persino in difesa dei troll: “Non toccate i troll”. E via dicendo…
E la libertà di espressione dove la mettiamo? La mettiamo il più lontano possibile dalla libertà di offendere.
Per quanto mi riguarda, il bloggare continua a divertirmi. Ho scoperto di non cercare a tutti i costi il confronto con gli altri, né di averne bisogno. Ragion per cui, se là fuori ci sono (perché lo so che ci sono) individui desiderosi di insegnarmi a stare al mondo con battute ironiche e citazioni argute (tutte offensive), spiacente, ma non avremo mai occasione di sentirci. Come scrissi già su fb, tagliando di netto una conversazione inutile, non ho tempo da perdere a tentare di persuadervi delle mie opinioni. Qui, su queste pagine, si riga dritto, oppure non si riga affatto.
Correggetemi, se proprio dovete, ma con garbo. Lucia l’ha fatto, al suo primo commento su B&N. Coraggiosa, nevvero?
Il risultato è che oggi, dopo un anno, è una delle persone a cui tengo di più. Questo, tanto per smentire gli scettici che sono convinti che io sia intrattabile.
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Infine, un messaggio a tutti i giovani blogger: so che ora vi sembra tutto bello e fighissimo, ma fra tre anni, avrete assaggiato tanta di quella merda che solo allora saprete se sia il caso di continuare, con questo folle bloggare, oppure no.
E sarete fortunati, se avrete la forza per domandarvelo. Vuol dire che la rete non vi ha appiattiti, né tolto ogni forza, regalandovi disillusione e frustrazione.
Il segreto del blogging è la costanza. Continuate a parlare, a scrivere, per far sì che la vostra voce venga udita al di sopra di quelle di coloro che cercano di farvi tacere, ché la loro debolezza non consente di reggere il vostro passo, ed è specchio della vostra forza.
Continuate.
Continuate.