Ecco se c'è uno che ho sempre pensato avrebbe potuto dare di più alla storia del rock di quanto in effetti abbia dato è sicuramente Mr. David Coverdale.
Intendiamoci, non è che aver fatto parte di un Mark dei Deep Purple sia roba da poco.
O che i Whitesnake a loro modo non siano parte integrante della storia del rock pesante.
O che l'ex commesso di boutique Coverdale non sia stato uno dei modelli di "frontman" più imitati di sempre.
Ma viste le doti (per me una delle ugole più grandi di sempre) e le non indifferenti capacità di songwriting avrei sperato che la carriera di David potesse essere volata ancora più alta.
Ma insomma dai, va bene anche così.
Questo live del 2005 vede il grande David già in là con le candeline eppure in forma smagliante e, come di consueto, circondato da una band di prim'ordine. Mai nella storia dei Whitesnake si son visti comprimari, da Steve Vai a John Sykes e via andare ci sono sempre stati grandissimi chitarristi ma non solo, al fianco del capelluto.
Qua alla coppia di shredder Reb Beach e Doug Aldrich si aggiungono due mostri sacri come Tommy Alridge (ex Ozzy) e Marc Mendoza (ex Twisted Sister, ex Dictators) ai tamburi e al basso.
La canzone poi, una delle migliori del repertorio di Coverdale, dentro
Quasi 9 minuti di "wilderness" da parte di un gruppo per metà composto da ultracinquantenni non è male dai. Soprattutto in tempi musicalmente cupissimi in cui ci attacchiamo a qualunque chitarrina per tirare avanti sperando che qualcosa cambi...
Alla prossima, folks.