Stefano Cavanna
2013-03-13 00:00:00 Stefano CavannaTag:
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Secondo uscita su lunga distanza per i moscoviti WHO DIES IN SIBERIAN SLUSH, dopo il buon esordio Bitterness Of The Years That Are Lost datato 2010.
Il nuovo parto della band guidata da E.S. (Evander Sinque) si colloca nella scia del suo predecessore senza rappresentarne, di fatto, un’evoluzione vera e propria: We Have Been Dead Since Long Ago č il classico nero monolite dalle sembianze funeral death doom che, volendo fornire un indirizzo di massima a chi intenda approcciarlo, si colloca piů sulla scia dei tedeschi Worship che non su quelle dei concittadini Comatose Vigil o Abstract Spirit.
Infatti, non aspettatevi le dolenti aperture melodiche caratteristiche del funeral doom russo, visto che i WDISS badano maggiormente ad un impatto di matrice death, accentuato dalla rinuncia all’uso delle tastiere.
Non per questo il lavoro č trascurabile, brani lunghi e avvolgenti come, per esempio, In A Jar e The Spring possiedono piů di un momento degno di nota, ma ciň avviene, guarda caso, proprio quanto le chitarre tracciano linee melodiche che spiccano proprio perché piuttosto diradate all’interno del disco.
Come detto, We Have Been Dead Since Long Ago paga forse il confronto con il suo predecessore che, senza dubbio, aveva dalla sua una maggiore freschezza compositiva, oltre a una maggiore linearitŕ di fondo.
Discorso a parte lo merita un brano come Funeral March n°14, sicuramente affascinante pure nel suo incedere grottesco, ma oggettivamente un pň fuori contesto a livello stilistico; provate a immaginare una banda che, nell’accompagnare il defunto nel corso del suo ultimo viaggio, suoni una marcia funebre come se fosse un brano funeral doom: esperimento apprezzabile ma solo parzialmente riuscito
Complessivamente questo lavoro merita senz’altro l’attenzione da parte degli appassionati delle frange piů estreme del doom, ma la sensazione che resta č quella di un’opera incompiuta, dove passaggi di grande impatto emotivo si confondono con altri piů manieristici.
L’impressione finale č quindi, quella di un disco di passaggio: gli WHO DIES IN SIBERIAN SLUSH hanno le potenzialitŕ per fare molto meglio e non ho dubbi che ci riusciranno in futuro; per ora solo una sufficienza piena, ma si puň fare molto di piů
Track-list :
1. The Day of Marvin Heemeyer
2. Refinement of the Mould
3. In a Jar
4. The Spring
5. Funeral March ?14
6. Of Immortality
Line-up :
E.S. - Guitars, Vocals
Flint - Guitars (lead)
A.S. - Drums
Tragisk - Bass
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Autore : Who Dies In Siberian Slush
Titolo: We Have Been Dead Since Long Ago
Anno : 2012
Etichetta : Solitude Productions
Voto :
(7.00/
10)
Decay Of Reality-the First Dementia
Doomed - In My Own Abyss
Ennui - Mze Ukunisa