Magazine Diario personale

Wie eine SPA

Creato il 22 luglio 2014 da Povna @povna

C’è un motivo per il quale, dopo essere stata sorda al suo richiamo per troppi anni, la ‘povna, dopo che ha iniziato a scoprirla (era il 1999, e furono Aachen e Marburg), continua a tornare, appena può, in Germania. Ed è il più semplice e banale di tutti: lì si sta benissimo. Perché, al di là dei luoghi comuni (e quelli che circolano in Italia sono troppi, e beceri), quello tedesco è un popolo che sa divertirsi in modo totalizzante, rispettoso e pratico. Nonostante (o, forse, proprio perché) sia capace di prendersi sul serio.
Di questo genere, se non tali appunto, sono stati i pensieri della ‘povna durante il suo soggiorno a Konstanz, mentre si lasciava vivere qualche giorno in leggerezza nell’abitudine rodata dagli anni e dall’affetto insieme all’Amico Mostro. E dunque sono state ore di gite sulle isole del lago, a Reichenau, per esempio, oppure all’orrido di Marienschlucht, unendo piedi a bicicletta. Oppure ancora semplicemente a fare il bagno, sul Seerhein o in mezzo al lago.
Lungo strade ciclabili che sono sempre curate, privilegiate, belle, in mezzo a gente che è abituata a rispettare la natura e gli altri, tra automobili che sono poche, attente, motivate – quasi a chiedere scusa di esistere, ammirare natura e storia diventa solo bello. Specie se a condire il tutto si trovano Stuben in mezzo al bosco (ma non per questo, pur in regime di oggettivo monopolio, esose o anti-economiche) o romantici Bier Garten nei quali ristorarsi al termine della giornata sui pedali.
La ‘povna ha fatto il pieno di salute, di bellezza, di affetto. Poi, ieri, ha preso un bus, superato un paio di inconvenienti di viaggio, è salita un treno che, da est a ovest, l’ha portata da un capo all’altro della Svizzera. Dal Boden al Leman, da lago a lago.
In stazione, la aspettava Chandra. Ed è dalla luce della sua splendida mansarda che la ‘povna tippetta queste note in una pausa. E poi, fedele a una sua linea di viaggio che prevede di vedere i luoghi partendo da domicili noti, se possibile, si chiude dietro di sé una porta di cui possiede la chiave, come sempre. Ed esce a scoprire la città.


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