Nuove rivelazioni riguardanti l’Italia pubblicate sul sito Wikileaks. Sono stati resi noti, infatti, alcuni dispacci redatti nel giugno 2008 dal Console generale statunitense a Napoli, J. Patrick Truhn che riguardano in particolare la lotta alla mafia. In essi si legge che «anche se le associazioni imprenditoriali, i gruppi di cittadini e la Chiesa, almeno in alcune aree, stanno dimostrando promettente impegno nella lotta alla criminalità organizzata, lo stesso non si può dire dei politici italiani, in particolare a livello nazionale». Nello stesso cablogramma il diplomatico suggerisce a Washington di «lavorare per fare presente al nuovo governo che la lotta al crimine organizzato è una seria priorità del governo Usa, e che i drammatici costi economici della criminalità sono un argomento convincente per una azione immediata». Truhn cita anche lo scrittore Roberto Saviano: «Quelli che lottano contro la mafia hanno bisogno di essere considerati come dei modelli reali. E Saviano può ben essere su questa strada». Il cablogramma fa anche un ampio resoconto del ruolo di Saviano e della sua opera “Gomorra” nella lotta alla mafia. «Il libro e il film di Roberto Saviano sono fattori chiave per convincere gli italiani che la criminalità organizzata non è solo un problema meridionale, bensì un problema italiano», scrive il diplomatico, secondo il quale «il film “Gomorra” probabilmente avrà un impatto perfino maggiore di quello del libro dell’autore campano». Il dispaccio riporta anche un incontro tra il console e lo scrittore nell’aprile del 2008. «Quando gli abbiamo chiesto cosa potrebbe fare Washington, al di là della cooperazione giudiziaria, per supportare al meglio la lotta al crimine organizzato», Saviano risponde “Solo parlando della questione, le date una credibilità che il resto del mondo, italiani inclusi, non può ignorare”».
Alessio Papa