Scrive Ian Bogost, coautore del libro di recente pubblicazione dedicato ai newsgames, che la notizia è sociale poichè ha un impatto sui gruppi di persone, rilevando come questo risulti in nuovi fatti, idee ed opinioni.
Se c’è un preciso accadimento che possa supportare questa tesi è certamente WikiLeaks che non solo ha influenzato prepotentemente l’agenda setting dell’informazione mondiale, ma ha scatenato sostegno, emulazione e viralità senza precedenti.
Testimonianza, da un lato, come afferma Manuel Castells, dell’impossibilità d’ora innanzi per i governi di tutto il mondo di mantenere all’oscuro i propri cittadini e, dall’altro, dell’efficacia nella narrazione e del coinvolgimento che offrono, i videogiochi pubblicati in questi giorni sul tema.
Newsgrounds ha pubblicato Uncle Sam Vs WikiLeaks, minigioco in flash nel quale lo zio sam, in rappresentanza dello status quo statunitense, deve sfuggire ai diversi documenti diffusi da dall’organizzazione guidata da Assange per sopravvivere.
Ancora più accattivante e con un filone narrativo degno dei migliori film di 007, WikiLeaks the Game, nel quale impersonando Assange dovremo giocare d’astuzia per penetrare nel suo ufficio e scaricare nella nostra chiavetta usb documenti segreti.
E’ la storia che vediamo cambiare anche attraverso questi mezzi e queste modalità di storytelling.
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