La chiusura di Wikipedia Italia è una protesta dura contro la legge cosiddetta legge bavaglio, ossia il decreto sulle intercettazioni. E’ un gesto estremo che rappresenta lo scenario che potrebbe diventare triste realtà. Il sostegno di Mike Godwin.
Erano le 20 e 45 di ieri sera quando sul sito di Wikipedia versione italiana chiude. Una protesta che per un attimo lascia sgomenti e increduli tutti gli utenti che quotidianamente consultano la più famosa enciclpedia sella rete. Sul sito appare un comunicato che spiega il motivo di questo gesto, forte e inaspettato, ma che da tristemente l’idea dello scenario che potrebbe verificarsi nel momento in cui venisse approvato il decreto sulle intercettazioni, per la precisione il famigerato comma 29, quello che da facoltà a chiunque, nelcaso in cui si verificasse un’offesa su un blog, come questo, o su una testa giornalistica online o, appunto, su un sito come Wikipedia, chiedere, senza neanche approfondire la veridicità delle informazioni diffuse, di chiedere non solo la rimozione delle stesse, ma di aggiungere anche la “rettifica”.
Ora, è evidente che di fronte a una norma di questo tipo chiunque sarebbe contrario. In quanto la stessa norma non tiene conto, come evidenziato anche nel comunicato di Wikipedia, che esitono già degli strumenti normativi di tutela in questo senso. Approvare una norma come questa significa solo restringere la libertà di espressione. Perchè di questo si parla.
Il gesto di Wikipedia è un pugno nello stomaco perchè ti mette di fronte a quello che potrebbe succedere. Un conto è parlarne come stiamo facendo adesso, dove risulta difficile anche solo chiarire quello che c’è scritto nella norma, chiarire nel senso di renderlo comprensibile a tutti. Ben altro è il gesto di Wikipedia, la rappresentazione dell’effetto che produrrebbe l’approvazione della legge bavaglio.
Wikipedia è un esempio straordinario di intelligenza collettiva. Sono gli utenti, siamo noi che alimentiamo la più grande enciclopedia della rete. E chiudendo questa viene chiusa anche un pò della nostra intelligenza, meglio, ci viene privato l’esercizio della nostra intelligenza in senso collettivo.
In queste ore la rete è letteralmente impazzita. Su facebook la pagina Rivogliamo Wikipedia – No alla legge bavaglio ha già raggiunto, mentre si scrive, oltre 129 mila iscritti. Su twitter in poche ore l’hashtag “wikipedia” è diventato trending topic. E mentre scorrono i tweets su twitter, colpisce quello di Mike Godwin, già consigliere dal 2007 al 2010 di Wikimedia Foundation, che dice :
I Wikipediani italiani stanno sperimentando la mia teoria, cioè che la disattivazione di una Wikipedia può la migliore protesta con una censura governativa
E di fatto è così, l’autore, se così vogliamo chiamarlo della Legge di Godwin, quella che dice che “mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler si avvicina ad 1″, c’ha preso in pieno.
L’esempio che ci sta dando Wikipedia in queste ore è un grande esempio di protesta. Quello che dobbiamo chiederci ora è che cosa pssiamo fare noi?
Di seguito il comunicato integrale di Wikipedia:
Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della “lesività” di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all’opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l’intera pagina è stata rimossa.
L’obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell’Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l’abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell’onore e dell’immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall’articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all’arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per “non avere problemi”.
Vogliamo poter continuare a mantenere un’enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia