Magazine Cultura

Wild Dawn - Pay Your Dues

Creato il 05 dicembre 2013 da Iyezine @iyezine
Wild Dawn - Pay Your Dues - Brennus Music &l;
  • HOME
  • recensioni
    • Indie
    • Rock n Roll
    • Black Music
    • Pop / Folk
    • Elettronica
    • Metal
  • articoli
  • news
  • libri
  • interviste
  • podcast
    • Rock n Roll
    • Black Music
    • Elettronica
  • 7 pollici
  • Fumetti
  • LivE Reports
  • IyeLab
    • Iye Comics
    • Iye Art
    • Iye Stories
  • archivio
    • Archivio2012
    • Archivio2011
    • Archivio2010
    • Archivio2009
    • Archivio2008
    • Archivio2007
  • chi siamo
  • contatti

Recensione

Home > Recensioni > Wild Dawn - Pay Your Dues

http://www.iyezine.com/media_foto/2013/wilddawn.jpg metal Pay Your Dues Wild Dawn

Wild Dawn - Pay Your Dues

5 Dicembre 2013 A cura di:

Alberto Centenari

Wild Dawn - Pay Your Dues

Wild Dawn
Pay Your Dues

2013 - Brennus Music
Voto : 8.00 / 10

Tag: hardrock hardrock stoner stoner streetmetal streetmetal

2013-12-05 00:00:00 Alberto Centenari

Dopo “Double Sided” del 2011 tornano i Wild Dawn con il loro hard rock infarcito di groove.

Il combo francese si diverte e fa divertire, con brani dal forte impatto live, influenze stoner e southern rock.
Già dal primo ascolto i pezzi entrano subito in testa, in virtù di cori azzeccati e di una produzione limpida, che mette in evidenza tutti gli strumenti.
Dal primo brano, Back On Track, in poi è un susseguirsi di song dalle influenze più disparate, dai Black Label Sciety, ai Kyuss, dal southern di gruppi come gli Hogjaw, alle nuove leve freaks come Scorpion Child e The Answer.
La sezione ritmica, sempre in evidenza, ricama scalesStoner senza soluzione di continuità, il vocalist Greg, dotato di una voce calda, non si risparmia e risulta perfettamente inserito nelle scorribande sonore della band.
Insomma, quasi un’ora di hard rock tripallico, divertente, che rappresenta l’anima tossica del rock da strada, senza fronzoli, e ideale colonna sonora per serate all’insegna dell’eccesso.
Tra i brani da segnalare, S.A.D Story, cadenzata e con un giro di basso che ti vibra dentro, la street Ain’t Life Grand, My Own Worst Enemy, ovvero i Soil che suonano blues, Better Days, dai richiami suthern e street, dove la band dimostra di saperci fare anche con i ferri del mestiere, e ancora southern con Stone Cold Motherfucker, dove riecheggiano le gesta dei leggendari The Four Horsemen, autori di tre album memorabili.
Gran bel disco insomma e, al di là dei generi preferiti da ognuno di voi, impossibile non farsi piacere un lavoro come questo. Beh, io esco a cercare il primo album!

Tracklist:
1.Back On Track
2.Bitter Mind
3.Sometimes
4.S.A.D Story
5.Ain’t Life Grand
6.Plague Of The 21st Century
7.I’m My Own Worst Enemy
8.Ain’t Your Life
9.Better Days
10.Stone Cold Motherfucker
11.Let’s Make A Big Mistake
12.I Hate My Band

Alex - bass
Greg - vocals,guitars
Morgan - drums
Romain - guitars

WILD DAWN - Facebook

Commenti:

Al momento non ci sono commenti. Lascia il primo commento completando il form qui sotto.

Cosa ne pensi ? Lasciaci un commento.....

Nome* Email Commento* La capitale d'italia?* (write 'roma' minuscolo)

Secondo noi potrebbe piacerti anche:

The Burning Crows - Behind The Veil

The Burning Crows - Behind The Veil

Sideburn - Electrify

Sideburn - Electrify

Burning Kingdom - Simplified

Burning Kingdom - Simplified



Wild Dawn - Pay Your Dues

Altre Sezioni:
Netlabels
Tour Diaries
Cinematic Blog
Riviera 2011

In Your Eyes:
Contatti
Chi Siamo
Sitemap
Iscriviti alla Newsletter
Web Design

Social:
Facebook
Gruppo di Facebook
Twitter
Feed Rss


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :