Ci ha messo tanti anni. Alla fine il suo sogno l’ha realizzato.
William Angiuli, nato a Bari nel ’74, ma residente a Como, fa l’attore. E annuncia: “Lo farò fine alla fine dei miei giorni”.
“La passione per tutto ciò che è spettacolo è innata – racconta – Sin da piccolo – da quanto mi è stato raccontato – dovevo sempre in qualche modo esibirmi, recitare una poesia o produrre rumore, anche solo con le padelle. Ho cominciato con il teatro a livello locale, nei primi anni Novanta. Ho incontrato compagnie che mi hanno insegnato moltissimo. E’ nata così la passione per la recitazione. A questa si è unita quella per la musica. http://www.williamangiuli.com/Home.html Ho suonato la batteria per quindici anni in diverse band. E confesso che mi sarebbe piaciuto sfondare nella musica. Ma l’incognita sul futuro era davvero grande. Alla fine ho abbandonato quella strada. Mi sono buttato a capofitto nella recitazione. Un’attività totalizzante. http://www.youtube.com/watch?v=UbD9q8jsHfY Per tanti motivi, però, non mi sono potuto permettere studi accademici. E questo ha reso il mio percorso ancora più tortuoso. Circa dieci anni fa ho capito che avrei dovuto colmare le mie lacune e ho iniziato a studiare, imparare con determinazione e umiltà attraverso workshop molto mirati. Andando avanti con lo studio e l’esperienza ho iniziato ad appassionarmi di cinema. Recitare per il cinema è ormai la mia ragione di vita”.William lo dice chiaramente: “In Italia nel campo artistico è davvero tosto sfondare. Ce la fai con grande difficoltà, perché in pochi si sforzano di guardare il tuo talento. Per fortuna, anche nei momenti più difficili, ho avuto accanto a me, pronti a sorreggermi, la mia famiglia e gli amici. Non mi sono mai perso d’animo. Dopo una sconfitta, ci ho riprovato. Ora sono qui e faccio quello che mi piace. Ogni mio singolo lavoro è fonte di soddisfazione e fierezza. Ammetto che qualche volta qualcosa è andato storto, magari, per una mia cattiva recitazione, un montaggio finale poco credibile, ma ho imparato ad affezionarmi anche ai miei errori. Contano l’entusiasmo e l’impegno che ogni singola volta io metto nella realizzazione. Il regalo più alto che si possa fare a stessi? Essere sempre felici di fare il proprio lavoro. In questo momento ci sono in cantiere tanti progetti, soprattutto per il cinema”.
Si sente un tipo tosto? “Se essere tosti – replica – significa fare quello che si è scelto di fare sin da piccoli, con entusiasmo, fierezza ed impegno, sì, mi sento tosto. Tosti significa fare quello per cui si è nati. Rifarei tutto, ma cercherei di iniziare prima. Certo, recitare non ripaga in termini economici. Ho potuto vivere fino a poco tempo fa con un lavoro fisso e questo mi garantiva di certo una sicurezza. Ma non ero felice”.Un consiglio a chi voglia seguire il suo esempio? “Se trovate la vostra strada –dice William – quella vera, quella che sentite ardere dentro, non perdete tempo. Cominciate prima possibile a percorrerla! Sta a voi capire, però, come”.
Cinzia Ficco
PS La foto con sigaretta è di Elena Mazzei, l’altra di Flavio Frascarelli